Fallacci, urla, deviazione killer e un po’ di sfortuna. Queste parole racchiudono l’essenza della partita di Stoccolma.
L’Italia si è resa pericolosa una volta sola, sul tiro di Darmian stampato sul palo, troppo poco per una squadra che vuole il mondiale, ma la squadra di Anderson ottiene il massimo con un gioco sporco e scorretto, aiutata dall’arbitro, il turco Cakir Cuneyt.
Il signor Cuneyt si dimostra subito incapace di gestire questa partita. Dopo appena un minuto Toivonen colpisce in pieno volto Bonucci, il fallo viene fischiato ma neanche un richiamo verbale.
Capendo di avere un arbitro casalingo, Toivoden e compagni iniziano subito coi fallacci, al livello di una partita di serie C. Se questo era aspettabile, gli svedesi non si limitano a dare spallate vigorose, ma prendono di mira caviglie e volti degli azzurri. Berg, ammonito per proteste, prima molla un pestone ad Immobile, poi ferma Parolo in area di rigore con un intervento al limite.
Va detto che nel primo tempo gli azzurri creano veramente poco. A parte un colpo di testa fuori di poco di Belotti, l’Italia costruisce niente. Ma la Svezia, a parte un tiro da fuori di Forsberg all’ottavo che sfiora il palo, costruisce ancora meno. Molte palle in area recuperate con la forza ma la difesa regge bene.
Candreva, il più attivo, è lasciato da solo e Belotti e Immobile, non al meglio, si muovono poco e la squadra non li supporta. La partita è tutto sommato noiosa e, a parte un fallo inutile di Verratti (ammonito, salterà il ritorno e, per come ha giocato oggi, forse meglio così), il primo tempo non mostra niente di niente.
Nel secondo tempo l’Italia sembra partire meglio. Al 47′ Candreva mette un cross in area e Oden, Kraft e Granqvist devono intervenire insieme per mettere in angolo. Sull’angolo seguente Olsen devia un tiro dell’esterno dell’Inter in angolo.
Inizia poi l’incontro di lotta degli svedesi, favoriti dalla totale incapacità di Cuneyt. Toivoden alza il gomito e mira direttamente al volto di Bonucci, Kraft spinge via Parolo impedendogli di raggiungere il pallone (anche se il giocatore della Lazio riesce a rimanere in piede ed Olsen riesce per un pelo a prendere la palla). Al 57′ Ekdal esce per Johansson e, al 58′, Berg commette due falli da ammonizione in meno di tre secondi. Anticipato nettamente da Chiellini, prima lo butta a terra spingendolo a due mani, poi cerca di colpire Buffon con una manata, arrivando anche a chiedere il rigore.
Neanche un minuto dopo il giocatore dell’Al-Ain colpisce in pieno De Rossi, ma all’arbitro è necessario l’avvertimento del quarto uomo per dare il fallo agli azzurri e ciò scatena quasi una rissa con Ventura che quasi entra in campo mentre Anderson, esaltato dal fattore casa dell’arbitro, urla come se ci fosse stato un fallo da rigore.
Al 62′ la beffa. Toivoden, su rimessa laterale, anticipa Chiellini, serve Johansson che tira malissimo in porta ma De Rossi devia e la palla entra in porta. Fallacci subiti a iosa senza nessun richiamo e la squadra di Ventura è costretta ad inseguire.
Ventura prova a giocare la carta Eder per un Belotti mai in partita. Ma l’attaccante dell’Inter rimane fondamentalmente in panchina e non tocca un solo pallone prima di dieci minuti.
Candreva, decisamente l’unico a lottare, mette sempre il panico nella difesa avversaria ma prima Verratti controlla male un ottimo cross poi, al 70′, sempre dall’esterno dell’Inter l’unica azione vera dell’Italia. Palla per Verrati che stavolta serve bene Darmian. Silurata del giocatore del Manchester United che centra in pieno il palo.
Al 71′, forse perché stava rischiando troppo, Anderson toglie Berg (che dopo i falli non ha mai smesso di urlare contro tutto e tutti) e Ventura toglie Verratti per Insigne ma, a parte un buon numero di calci d’angolo, l’Italia non ottiene altro, parte l’ennesimo colpo di Toivonen a De Rossi, anche stavolta graziato dall’arbitro.
I cinque minuti di recupero mostrano solo il nervosismo dell’Italia e il tiro abbondantemente fuori di Insigne all’ultimo minuto è la perfetta fotografia della partita.
La Svezia così mette un piede un Russia con un gioco vergognoso, con fallacci e proteste reiterate, aiutati dal loro miglior giocatore, ovvero Cakir Cuneyt che ammonisce solo una volta Berg per proteste, poi lascia correre tutto agli svedesi.
Adesso il ritorno a Milano il 13 Novembre è veramente l’ultima possibilità per gli azzurri. E’ vero che un solo gol e recuperabile, ma le occasioni create oggi sono state troppo troppo poche.