Anche in questo week-end condizionato dal forte maltempo, ecco a voi i 5 migliori goals della 3a giornata del campionato di Serie A.
(Immagine in evidenza fonte Instagram)
N.5 Paulo Dybala (Juventus – Chievo 3-0)
Entra e cambia la sua Juve da fenomeno qual è. Sembra che la 10 sulle spalle gli stia a pennello sia per le scelte che fa sia per come le metta in pratica. Il gol che chiude la pratica Chievo è un autentica bellezza, solo da applausi. Bernardeschi attira a sè tre quarti della difesa gialloblu sulla fascia destra, lasciando all’argentino una prateria per inserirsi. Pallone al bacio di esterno per Dybala che, preso il controllo del pallone, avanza verso la porta di Sorrentino. 3 avvoltoi clivensi gli si attaccano sulle spalle. Paulo sterza con l’esterno sinistro, li porta tutti a spasso tenendo sempre il pallone incollato al piede e batte Sorrentino sul primo palo con un piazzato rasoterra che passa attraverso i 3 difensori del Chievo. Clap clap.
N.4 Jordan Veretout (Hellas Verona – Fiorentina 0-5)
Chi? Per la categoria sconosciuti si presenta così Jordan Veretout, classe 1993 proveniente dal nord-ovest della Francia. Una vita nel Nantes, una breve parentesi in Inghilterra nell’Aston Villa, la vetrina l’anno scorso al Saint-Etienne e il passaggio alla Fiorentina. Per quanto fatto fin ora, acquisto azzeccatissimo. Il francese pennella una signora Punizione dai 30 metri di quelle che si vedono raramente. Un gioiello sul quale Nicolas non può nulla. Sotto l’incrocio, come direbbero i telecronisti NBA: from downtown.
N.3 Andreas Cornelius (Atalanta – Sassuolo 2-1)
Altro classe ’93 interessantissimo il danese. 193 cm di potenza, capace di 12 reti l’anno scorso nel modesto campionato di Danimarca. Acquistato dal Copenaghen per fare rifiatare Petagna in vista dell’Europa League, dimostra di potersi giocare una maglia da titolare con una rete di cattiveria dal limite dell’area di rigore. Cornelius porta palla con il suo mancino, lanciato verso l’area di rigore. Rientra con l’esterno perchè davanti gli si para Cannavaro, capitan Magnanelli lo contrasta da dietro e la palla schizza in alto. Senza pensarci due volte, il numero 9 dell’Atalanta sfodera un mancino al volo che rimane rasoterra e beffa Consigli sul primo palo, dove non può arrivare. Gasperini può dormire sonni tranquilli, forse Petagna un po’ meno.
N.2 Ciro Immobile (Lazio – Milan 4-1)
Immancabile la sua presenza nella nostra classifica dopo le tre reti al Milan. La seconda rete delle tre è davvero di pregevole fattura. Azione confezionata bene da tutti i suoi compagni e splendidamente finalizzata dal Ciro nazionale. Parolo in impostazione apre a destra per Lulic, capitato casualmente sulla fascia opposta a quella di sua competenza. Il capitano scodella la sfera sul secondo palo dove è appostato Immobile, perso nella marcatura dall’altro capitano, il rossonero Bonucci. Immobile si ritrova un invito a nozze su un piatto d’argento e finalizza al volo in girata nell’angolo basso alla sinistra di Donnarumma. In grande spolvero, ha voglia di segnare anche giovedì in Europa League. Dopo la tripletta in questa giornata, sarà più disperata la difesa del Milan o il fantallenatore che l’aveva contro al Fantacalcio ?
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N.1 Ivan Perisic (Inter – SPAL 2-0)
Il buon Josè Altafini avrebbe detto “golaaaaaso di Perisic”. Prodezza balistica non da tutti a scardinare la retroguardia spallina, che aveva retto benissimo alle offensive nerazzurre fino a quel momento. D’Ambrosio, in stato di grazia dopo la cura Spalletti, si gioca bene le sue chances in attesa di Cancelo e spinge a ripetizione sulla destra. Al minuto 87, il suo destro disegna dal fondo una traiettoria insidiosa verso il neo-entrato Vecino, appostato all’altezza dell’dischetto del rigore. La palla però l’aveva chiesta il croato, il quale si coordina dietro al centrocampista sudamericano e gli chiede gentilmente di spostarsi perchè il mago ha bisogno di spazio per fare le magie. Abracadabra: sinistro violentissimo al volo di collo-esterno sotto l’incrocio. Gomis incolpevole. Inter a punteggio pieno e Perisic ritrovato, dopo un’estate perennemente con le valigie pronte. Ivan c’è e si vede.