Dopo il turno infrasettimanale, ecco i 3 migliori Top e i 3 peggiori Flop della 11a giornata di Serie A.
Top.
– Gonzalo Higuaín. Non è più quello di Napoli, dicevano. È il lontano parente di quello dell’anno scorso, aggiungevano. L’argentino ci mette meno 5 minuti a far capire che è l’uomo in più della Juventus nella serata di San Siro, recuperando un pallone vicino alla sua area di rigore e prendendo fallo, liberando la sua Juve dall’apnea iniziale dovuta al pressing rossonero. Autentica spina nel fianco per una difesa rossonera che spesso riesce a limitarlo, ma quando gli viene lasciato spazio d’azione non può far altro che ammirarlo. Doppietta su due tiri in porta: cecchino. Welcome back pipita.
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– SPAL. I biancoazzurri hanno confermato i segnali di risveglio nella trasferta infrasettimanale di Torino. A farne le spese è il Genoa di Juric. Domenica alle 15 a Ferrara la SPAL ha agguantato con le unghie e con i denti una vittoria che mancava da agosto (3-2 contro l’Udinese). Finalmente Paloschi fa il Paloschi, Antenucci è più di una conferma, Viviani gira la squadra, Gomis chiude la porta e Lazzari e Mattiello le corsie. Compattezza, equilibrio e cinismo. Ecco le caratteristiche della SPAL. La curva Ovest del Paolo Mazza fa il resto.
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– Crotone. In casa il Crotone è totalmente un’altra squadra. Il fortino dell’Ezio Scida ha catturato anche le anime viola della Fiorentina di Pioli. Accade tutto nel primo tempo dove Budimir e Trotta si sbloccano per la prima volta in campionato, grazie ai regali della difesa dei toscani. A nulla serve il gol di Benassi, migliore in campo di una Fiorentina alla ricerca di se stessa. Lode e merito al Crotone di aver colto l’occasione al volo per il suo terzo risultato utile consecutivo tra le mura amiche. La salvezza è meglio conquistarla che soffrirla.
Bene ma non benissimo.
Atalanta. Brutta sconfitta esterna per l’Atalanta, che alla Dacia Arena cade ai piedi dell’Udinese di Del Neri. Solita Atalanta per i primi 35 minuti, poi un calo mentale e qualche disattenzione regalano il rigore del pareggio e lo spazio a Barak per il gol del 2-1. L’assedio finale sembra essere efficace, finché Cristante non si vede neutralizzare il rigore da Bizzarri. Bene l’inizio e la fine ma non benissimo le amnesie centrali. Forse gli uomini di Gasperini avevano già la testa all’Apollon.
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Flop.
– Sassuolo. Natale è ancora lontano ma il Sassuolo impacchetta i 3 punti da donare al Napoli. Sensi prova una giocata di suola davanti all’area di rigore, ma si addormenta e Allan fa 1-0. Consigli e la sua difesa regalano addirittura la rete da calcio d’angolo a Callejón. Cassata prende l’ennesimo cartellino giallo della sua carriera da professionista e Ragusa non è Berardi. Unico a salvarsi Falcinelli, il quale ora sarà tenuto a confermare il suo gol e il suo posto da titolare contro il Milan.
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– Pecchia e De Zerbi. Ennesime sconfitte di Verona e Benevento. Si inizia a vedere un po’ più di gioco, rispetto alle squadre arrendevoli di qualche settimana fa.. ma come si fa a lasciare in panchina Pazzini e Ciciretti, essendo loro i tuoi uomini migliori e più in forma? Boh.. intanto le vittorie di entrambi si contano sulle dita di una mano e l’incubo retrocessione è ogni giornata più vicino. Urge una svolta.
– Samir Handanovic e Danilo D’Amborsio. Pasticciaccio in quel di Verona. Dopo tante settimane , Danilo D’Ambrosio ritorna l’altalenante terzino dell’anno scorso e ne combina di tutti i colori. Fares e Lee gli passano da tutte le parti. Disastroso l’episodio che causa il rigore del pareggio Hellas: per complicare la serata ai nerazzurri, al retropassaggio sbagliato del terzino si aggiunge il portierone sloveno, che in uscita asfalta senza ombra di dubbio e senza motivo il povero Cerci. Per fortuna zio Ivan mette a posto le cose. Brividi al Bentegodi.
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