Le dichiarazioni alla vigilia del derby erano: chi vince si rialza dalla crisi, chi perde ci resta. Il risultato è stato che sulla roulette di Milano è uscito un pareggio poco spettacolare che contenta più i rossoneri che i nerazzurri, che fino alla fine hanno tentato di vincerlo
Un pareggio poco spettacolare è stato il risultato di un derby che si preannunciava come la risoluzione della crisi per almeno una delle due
Il derby già comincia a giocarsi nel pre-partita con un Meazza quasi pieno e con le due tifoserie che s’affrontano a colpi di striscioni che celebrano l’una e l’altra squadra di Milano, ma il vero spettacolo che doveva andar in scena alle 20:45 è risultato una partita con un pareggio poco spettacolare, che rispecchia la stagione delle due squadre. A dir la verità l’Inter è sembrata più incline a tentare di vincere la partita inziandola con il piglio giusto, con una certa autorità che la mette nella condizione di rendersi pericolosa con due tiri dalla distanza di Hernanes e Kovacic e con alcune belle trame dal lato di D’Ambrosio e il ragazzino Gnoukouri. Ma dopo quindici minuti di supremazia territoriale nerazzurra, il Milan reagisce e spaventa l’Inter sulle due corsie, una volta con Menez e di più con Suso che né Juan Jesus né Kovacic reascano a frenare dalla loro parte. Così accade, con una rete giustamente annullata ai rossoneri per fuorigioco di De Jong, ma il riposo chiude il buon momento dei rossoneri.
È nel secondo tempo che s’inizia un’altra partita con Hernanes che sale in cattedra per i nerazzurri che dal 15o in avanti collezionano una serie di occassioni che hanno dell’incredibile. I nerazzurri non sono riusciti ad andare in gol per motivi che si possono trovare nella scarsa lucidità, nella mancanza di cattiveria, nell’eccesso di egoismo e nell’arbitraggio di Banti che non ha ravvisato, nonostante auitato da un discreto numero di collaboratori, un mani in area rossonera che si involontario ma il braccio staccato dal corpo che devia il tiro grida rigore. Per non dire che pochi minuti prima lo stesso Banti su segnalazione dei suoi assistenti annullava un gol su autorete di Mexes per un fallo di Palacio su Paletta. Lascio ogni responso sull’episodio alla moviola, ma il fatto che l’annullamento è venuto dopo 10 secondi che giocatori e pubblico festeggiavano il vantaggio mi lascia perplesso e sinceramente è stata la cosa più sgradevole di questo derby assieme al fatto che la terna arbitrale ha visto la leggera spinta di Palacio ma non la mano allargata di Antonelli…
Ma come detto all’Inter oggi è mancata la concretezza, assente da inzio stagione, quella capacità di fare le cose per bene nel momento necessario. L’Inter d’oggi vive ancora di umori dei suoi uomini cosidetti migliori, segno che questa squadra deve ancora passare l’esame di maturità. Un progetto di gioco c’è, un idea tattica che prescinde dagli interpreti e questa cosa fa sperare fino alla fine di questo campionato.
Anche con una lentezza esasperante i giocatori nerazzurri sembrano aver capito quello che vuole il loro tecnico.
Delusione anche per i tifosi che se si erano aspettati un derby di fuoco, si sono dovuti accontentare di un pareggio poco spettacolare, ancora meno di quello dell’ andata.
In poche parole questo derby è andato in archivio ma se c’era una squadra che doveva vincere e che ha fatto il possibile per vincerlo questa sicuramente era l’Inter ma la poca fiducia che ha in se stessa e la luna storta di Banti hanno reso si che il Derby finisse in un pareggio poco spettacolare.