Stefano Bruscolini, scenografo e costumista teatrale, ci porta dietro le quinte per farci conoscere il suo lavoro. Costumista e scenografo, 29 anni, appassionato di teatro fin dalla più tenera età, dopo aver finito gli studi, ha raggiunto grandi successi a livello lavorativo in questo settore.
Ha partecipato a festival degni di nota come il Rossini Opera Festival, e si è occupato anche della realizzazione dei costumi per lo spettacolo di Canale 5, Opera On Ice, all’Arena di Verona.
Attualmente sta collaborazione con l’associazione Asti Spaziotralerighe
Associazione Asti Spaziotralerighe
Si tratta di un associazione teatrale, che si occupa di organizzare spettacoli affinché le persone si avvicinino a questo mondo e comprendano quanto lavoro c’è dietro le quinte di un teatro.
Intervista a Stefano Bruscolini, scenografo e costumista
Come è nata la tua passione per il teatro? E perché hai scelto di diventare costumista e scenografo?
La mia passione per il teatro è nata fin da piccolo quando giocavo con i lego, creavo scenografie, palchi strutture e giocavo al “teatro”. Posso dire che già allora c’era in me quell’atto di creare.
Poi ho intrapreso studi artistici frequentando l’Istituto d’arte della mia città, li durante un progetto finale mi fu chiesto di creare un fondale e un modellino per una villa dove dovevano fare una mostra dei lavori dell’istituto; li ho capito che volevo fare teatro volevo creare per dare emozioni. Così decisi di iscrivermi all’ Accademia di Belle Arti di Urbino sezione di Scenografia.
Grazie ai maestri eccellenti mi sono innamorato di questo mondo straordinario dove una tua idea può diventare realtà, un tuo bozzetto poi lo vedi li tra quinte americane in quel micromondo che è il palco dove tutto può succedere.Terminata poi l’esperienza urbinate dove abbiamo collaborato per un festival importante il Rossini Opera Festival nel quale abbiamo realizzato scene e costumi del Demetrio e Polibio di Gioacchino Rossini.
In seguito, mi sono trasferito a Verona per frequentare il master in Scenografia e costume per il Teatro lirico.
Qua ho avuto le esperienze più belle e forti con maestri del calibro di Pier Luigi Pizzi, Massimo Gasparon, Lorena Marin, grandi maestri oltre nel loro lavoro anche nella vita.
In questo contesto mi sono avvicinato di più al mondo del costume dove abbiamo collaborato per diverse produzioni con L’ Arena di Verona, il teatro Olimpico di Vicenza e anche esperienze televisive come Opera On Ice, nelle quali mi sono occupato della realizzazione dei costumi.
Qual è il costume che hai realizzato e ti ha reso più orgoglioso?
Diciamo che non c’è un costume che mi ha reso più orgoglioso.
Questo lavoro ti rende orgoglioso sempre ogni volta che crei anche solo un corpetto, sai che è tuo e ciò è bellissimo. Quindi ogni cosa che crei rende il tuo lavoro magico.
Quanto lavoro c’è dietro la realizzazione di un costume?
C’è un mondo dietro la realizzazione di un costume, dall’idea registica ai bozzetti e sono tanti.
La scelta dei colori dei tessuti del semplice bottone, insomma i dettagli sono importanti per dare l’anima al costume.
La scenografia più complessa che hai realizzato?
La scenografia più complessa è sicuramente quella realizzata per i musical che ho diretto, perché senza soldi devi ingegnarti e creare la tua idea con i pochi mezzi che hai e riuscirci è meraviglioso.
Qual è l’opera, a cui hai collaborato, che ha più significato per te? E perché?
Non c’è un opera a cui sono più o meno legato.
Ogni opera ha un suo perché, una sua anima e ha un suo contesto quindi ognuna è differente ed emozionante. Sicuramente i due musical che ho fatto sono stati un mio orgoglio perché al di là dei problemi di budget la cosa meravigliosa è mettere insieme ragazzi di età diverse e creare un prodotto vincente ed emozionante, ma innanzitutto fare avvicinare i giovani al mondo del teatro e vederli felici in quello che fanno non ha prezzo.
Cosa provi quando assisti a uno spettacolo con i tuoi costumi e le tue scenografie?
È scontato dire che è un emozione unica perchè dopo mesi dove provi, dove ci stanno problemi, dove ti arrabbi anche; quando si apre quel sipario tutto svanisce e inizia la magia.
Il tuo lavoro è dietro le quinte, spesso nessuno conosce il tuo volto, com’è convivere con questa consapevolezza?
Un pittore ha la sua tela, uno scrittore il suo foglio bianco.
Quindi io ho le quinte per creare, so che ciò che stanno guardando è opera mia. Ogni applauso è un ringraziamento per tutti coloro che lavorano nell’ ombra ma sono il motore di questa meravigliosa macchina.
Che consiglio daresti a qualcuno che vuole intraprendere la tua carriera?
A chiunque volesse intraprendere questa strada dico fatelo, fatelo, fatelo. Perché sognare è bellissimo ma creare sogni è ancora più bello.
I tuoi progetti futuri?
Ad oggi, faccio parte di un associazione culturale di giovani che vogliono investire sul loro territorio.
Attraverso la passione della lirica cerchiamo di arrivare ad un pubblico maggiore promuovendo e valorizzando l’espressione artistica.