Lucia La Marca, giornalista e stilista campana, nel periodo del lockdown ha deciso di dare corpo ad uno suo straordinario progetto. E’ nato cosi “La Ragazza col Turbante” (www.laragazzaconilturbante.it), un sito dove le donne possono trovare una ricca collezione di turbanti e scegliere tra essi quello che più amano. Lucia La Marca che, da anni soffre di Alopecia Universale, realizza anche tutorial dedicati alla creatività e alla bellezza per aiutare le donne durante le chemioterapie.
La Ragazza col Turbante, “la vera bellezza è nell’essere se stessi”
Ci siamo subito innamorati del progetto di Lucia La Marca e abbiamo voluto contattarla per saperne qualcosa di più. Ecco quello che Lucia ci ha raccontato.
Buongiorno Lucia e grazie per la tua disponibilità. Da anni soffri di alopecia universale, una patologia invalidante autoimmunitaria. Com’è cambiata la tua vita da quando si è manifestata la malattia? La mia vita non è mai cambiata; è cambiata quella delle persone che avevo accanto. Ho incominciato a perdere i capelli a 3 anni e a 4 avevo già perso tutto. Non ricordo nemmeno che colore di capelli avessi e quale sensazione si provasse nel pettinarsi al mattino. Mi sentivo normale. “Sono nata così”, mi ripetevo, ma la diversità era negli occhi di chi mi guardava. Ricordo ancora quando alle scuole elementari una mia insegnante mi rilegò in un banchetto solitario; era convinta avessi contratto una malattia dermatologicamente infettiva. La mia vita non è cambiata perchè credevo fosse normale sentire il peso della diversità. A quei tempi era impensabile parlare di body shaming!
Dopo anni di solitudine e di dolore, hai deciso di dare una svolta alla tua vita e ha iniziato a realizzare dei tutorial di bellezza handmade per supportare le donne durante la chemioterapia. Ci racconti come è nato questo tuo primo progetto? L’alopecia è una malattia rara di cui si riconoscono gli effetti nella perdita di peli e capelli, ma l’origine del problema è di tipo autoimmunitario. I miei genitori nel disperato bisogno di vedermi con una folta chioma, ma soprattutto sana, mi sottoponevano a tutte le cure possibili, ma erano palliativi. Ad oggi non esiste una cura, e tutti quei trattamenti sperimentali a base di cocktail cortisonici danneggiavano ancora di più il mio corpo ma soprattutto la mia autostima. Ero costretta a portare delle fastidiose parrucche con le quali non ruscivo proprio a familiarizzare, ma al mio 16esimo compleanno, mi regalai la libertà buttando tutte le parrucche cumulate negli anni. Crescendo cominciai a prendere familiarietà con il mio corpo, e quell’abilità che avevo pian piano acquisito nel truccarmi gli occhi e nel nascondere le sopracciglia glabre, decisi di condividerla con tante altre donne che, come me, combattevano una malattia. Quei video tutorial rendevano le donne più belle. Finalmente si guardavano allo specchio anche durante le chemioterapie.
“Ho sempre odiato le parrucche”
Più volte, a mezzo social, hai parlato di ‘bellezza della diversità’. Cosa significa? La natura ci insegna che in fondo la normalità non esiste; ogni specie vivente ha le sue caratteristiche ed ogni essere vivente conserva le proprie unicità, dal codice genetico al modo di pensare. Ma non ho mai capito perchè la società volesse ritagliarsi dei modelli condivisi, delle scarpe strette da indossare a tutti i costi. La vera bellezza è nell’essere se stessi, non di certo avere una taglia 38 o una fluente chioma.
Da qui, è nato il progetto denominato ‘La Ragazza col Turbante’, volto alla creazione di particolari artigianali, in sostituzione delle tradizionali parrucche. Raccontaci qualcosa di più. Ho sempre odiato le parrucche; le vedevo morte sul mio viso e mi sentivo tremendamente brutta quando le indossavo. Volevo ricreare la bellezza di Vermer e un giorno chiusa in bagno decisi di realizzare il mio primo turbante. Mi sentivo bellissima, mi sentivo finalmente me stessa. Ma tutto questo non mi bastava. Desideravo l’unicità e la fierezza sul viso di ogni donna, la stessa fierezza che sentivo quando ritagliavo le mie stoffe sul capo. Oggi sono fiera di presentare la mia prima collezione ispirata ai colori naturali delle terre orientali: un mix di tonalità calde e fredde in grado di esaltare le sfumature di ogni incarnato ed ogni personalità. Inoltre La collezione rientra in un progetto di sensibilizzazione in collaborazione con l’ ASSOCIAZIONE NO PROFIT ALOPECIA & FRIENDS di Claudia Cassia, da anni impegnata nella ricerca di nuove cure e nel riconoscimento dell’alopecia.
“Meritiamo la libertà di scegliere e di non nasconderci”
Da giornalista a stilista a imprenditrice, quali sono i tuoi progetti per il futuro? Sicuramente smuovere le coscienze. Voglio che le donne si guardino allo specchio e si sentano belle nelle loro normalissime imperfezioni, e non siano condizionate dalle pubblicità delle grandi multinazionali nell’acquisto di parrucche che reprimono la nostra voglia di unicità. Meritiamo la libertà di scegliere e di non nasconderci. E’ un processo difficile, ne sono consapevole, ma vorrei poter essere quel modello di forza e coraggio che tanto mi è mancato da piccola. In cantiere c’è la voglia di arricchire la collezione con altri articoli, mentre sui canali social si è creata una vera e propria community pronta a dare consigli preziosi per la realizzazione della collezione.
Di seguito i canali social dove trovate la collezione e i consigli di Lucia La Marca
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