Morto Azeglio Vicini – Uno dei grandi del calcio italiano


Azeglio Vicini è morto ieri notte e con lui se né andata una pagina di storia del calcio italiano, soprattutto della Nazionale Italiana. E in un momento di grande confusione come questo, con la mancata qualificazione al Mondiale di Russia 2018, l’assenza di un Ct e con FIGC, lega di Serie A, di serie B e la Lega dilettanti commissariate, questa perdita è ancora più grande. Zenga, l’Inter, la Sampdoria, Salvatore “Totò” Schillacci hanno compianto lo scomparso allenatore Emiliano.

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L’Emilia Romagna è sempre stata una terra di grandi allenatori: Arrigo Sacchi, Edmondo Fabbri e, ovviamente, Azeglio Vicini. La sua carriera da calciatore non fu molto importante soprattutto se paragonata a quella da Allenatore, anzi da Ct; nei primi anni di carriera si mette in luce da calciatore contribuendo alla promozione in serie A del L.R. Vicenza, club con cui fa il suo esordio nella massima seria il 25 settembre 1955. Passa alla Sampdoria con cui gioca per sette campionati consecutivi, prima di scendere in Serie B con la maglia del Brescia.

Con le rondinelle esordisce il 15 settembre 1963 a Varese, sfiorando la promozione, che ottiene l’anno successivo contribuendo a riportare il Brescia in Serie A dopo 17 anni. Ed è a Brescia che conclude lasua  carriera di calciatore e nel 1967-68 inizia quella di allenatore. Inizia proprio col Brescia che però retrocederà in serie B, poi entrerà nel giro della Nazionale.

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Nel 1970 è vice allenatore (assieme Enzo Bearzot) di Ferruccio Valcareggi nei mondiali di Messico 1970 e nel 1975 gli viene affidata la nazionale Under 23. Dall’anno successivo gli è affidata la nazionale Under 21, incarico che porterà avanti per ben dieci anni. Ai campionati europei ottiene tre volte la qualificazione ai quarti di finale (1978, 1980 e 1982), arrivando alla semifinale nel 1984 e nell’edizione del 1986 si piazzò al secondo posto perdendo ai rigori la finale contro la Spagna.

Dopo i disastrosi mondiali di Argentina 1986, dove i campioni del mondo in carica sono eliminati già ai gironi, sostituisce Enzo Bearzot sulla panchina della Nazionale Maggiore. Come Ct degli azzurri ha lanciato fin da subito giocatori destinati a diventarne cardini della sua gestione, come Walter Zenga e Roberto donadoni. Agli europei del 1988 Conduce gli azzurri ai campionati europei di Germani 1988, giungendo fino alla semifinale dove, sotto una pioggia battente a Stoccarda, perde per 2 a 0 contro l’Unione Sovietica.

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Viene confermato per i Mondiali di Italia 1990 (Notti magiche). La nazionale viaggia alla grande, guidata anche da Roberto Baggio e da Totò Schillacci (sarà capocannoniere del Mondiale). Gli azzurri vincono tutte le partite, senza prendere gol, fino alla semifinale contro l’Argentina al San Paolo. Dopo il vantaggio di Schillaci Zenga, a venti minuti dalla fine, sbaglia completamente un’uscita e Caniggia pareggia. L’Italia verrà eliminata ai rigori e si dovrà accontentare del terzo posto, battendo per 2 a 1 l’Inghilterra.

Confermato per altri due anni Vicini fu esonerato quando fallì la qualificazione per gli Europei del 1992. Fatale la sconfitta per 2-1 ad Oslo contro la Norvegia ed il pareggio (0-0) a Mosca contro l’Unione Sovietica, qualificata quindi al posto degli azzurri. Ha poi allenato, per brevi periodi, Cesena e Udinese, nel 1995-96 è stato consigliere tecnico del Brescia, prima di assumere la presidenza dell’Associazione Italiana Allenatori Calcio. Ha ricoperto per lungo tempo la carica di Presidente del Settore tecnico della FIGC.

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Ma di Azeglio Vicini i giocatori ricordano soprattutto il suo umorismo, la sua gentilezza e, soprattutto, la sua capacità di farsi rispettare senza bisogno di urlare o sgridare i suoi giocatori. Non a caso i Mondiali del 1990 vengono ricordati come la grande occasione mancata dalla nazionale italiana. E soprattutto forse un uomo come lui è quello che ci vorebbe per risanare il calcio italiano perché, se neanche una qualificazione mancata serve a far capire che bisogna cambiare strada, allora il problema sono gli uomini che compongono il sistema.

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