La “nuova” realtà Torinese, autoproclamatasi terza squadra del capoluogo piemontese, si sta comportando meglio della scorsa stagione.
La prima parte di stagione della Torinese 1894
In questa prima metà di campionato, tra le difficoltà che comporta affrontare la terza categoria, è riuscita a chiudere il girone d’andata al quinto posto, quello utile a fine torneo ad accedere ai playoff promozione nonostante sia a pari punti col Pavarolo, ma, in virtù del 0-3 fuori casa conquistato all’ ultima giornata può festeggiare questa posizione.
Un torneo vissuto sull’ottovolante, se le prime uscite ufficiali non sono state delle miglio, la coppa di seconda e terza categoria, dove hanno racimolato due sconfitte contro compagini più attrezzate e di categorie superiori, il campionato era partito bene con varie vittorie e risultati positivi. Poi, una leggera flessione dovuta più al fatto che le realtà dilettantistiche vivono della libertà dagli impegni per poter scendere in campo la società è uscita, purtroppo, ben presto dalla lotta per la promozione diretta, che, a questo punto sembra essere di sola prerogativa del Grugliasco, avendo già 5 punti di vantaggio sulla seconda, il Brunetta calcio, e più dieci sulla quarta, la Torinese appunto. Nulla di irraggiungibile, ed in queste categorie basta u poco per rovesciare quanto buono è stato fatto.
Lo scouting della Torinese
La Torinese ne sa qualcosa, dovendo cercare di trovare uomini per poter proseguire il torneo, lo scouting ha recuperato dei ragazzi che hanno aiutato la squadra ad uscire dalla media classifica nella quale erano sprofondati verso metà girone e, gli ha permesso di festeggiare con tranquillità e fiducia il ritorno al campionato verso la fine di gennaio.
Il ritorno in campo porterà la squadra a giocare a Chieri, dove si cercherà di proseguire con la striscia di risultati utili esterni, dove, a parità di partite giocate, in trasferta la Torinese ha racimolato ben 12pt contro i soli 8 tra le mura domestiche.
La società è in continua evoluzione
Se la società, sul lato sportivo, sta di fatto disputando un torneo positivo, da parte del back office le cose si stanno muovendo in maniera decisamente interessante.
Al momento la società disputa le gare sul terreno del Rapid, e su questo la società aveva presentato un interessante proposta di recupero del terreno di Collegno per realizzare il proprio campo. Magari le intenzioni erano nobili, ma una squadra che affonda le sue radici a Torino, cercar casa a Collegno fa un pò stridere, nonostante la sua prima sfida di campionato sia stata disputata proprio a ridosso dal capoluogo.
Se questo tentativo è andato vuoto, la società parrebbe cercar terreno dove costruire nel capoluogo, e la speranza è popri oquella che possa trovare ed affondare le sue radici nella città e non nelle zone limitrofi.
Altre iniziative importanti sono state fatte dal punto relazionale, dove i continui ammiccamenti al Torino Calcio da parte del back office fanno capire quanto le loro intenzioni siano quelle di legarsi al tifo granata anziche essere una squadra indipendente, talvolta eccedendo nel celebrare la società di Cairo, sembrando più un gruppo di tifosi prestati a questa società che una realtà indipendente celebrando più gli eventi dei granata che quelli urbani, scordandosi di celebrare gli anni di quella società che ha affrontato diverse volte nella prima parte della sua esistenza e con la quale ha avuto modo di scambiare alcuni giocatori prima del suo fallimenti e nello scorso secolo.
Che possa dar fastidio l’ultimo derby perso in malo modo nel lontano 1906 con la compagine di Canfari nella Coppa Luigi Bozino?
Anche se questi simpatici siparietti diventano pensanti quando non si rende omaggio a chi è stato prima avversario sul campo dei giallo neri e poi, ha permesso la creazione del Torino calcio facendo fuoriuscire lo svizzero Dick dal proprio organico creando quella che allo stato attuale è la seconda società più vincente del capoluogo.
La simpatia col Torino Calcio
Queste posizioni filogranata hanno creato anche un piccolo incidente diplomatico, con quella che, al momento, è la società italiana più antica, il Genoa, mettendo in dubbio la loro data di creazione e richiedendo alla FIGC la nomina di essere la società italiana più antica d’Italia.
Questo comportamento ha fatto storcere il naso non solo alla gruppo storico genovese, che per mano del Museo societario ha risposto in modo stizzito a tali affermazioni, ma anche tra alcuni simpatizzanti sia della Torinese che delle altre squadre che vedono in malo modo questa loro richiesta. E sembra difficile che. una società riformatasi dopo oltre un secolo, possa avere il titolo di essere quella più antica d’Italia, fosse cosi, non stupirebbe se altre ricreino la Torino Cricket&FootBall o L’internazionale Torino.
Una piacevolissima sorpresa è vedere la maglia oro-nero che calca di campi, dopo una prima parte dove veniva usata una bianca anonima, il veder i ragazzi portare lo stemma fa augurare in molti che questa società scali presto le categorie e possa raggiungere, e superare il Vanchiglia, storica società che adesso sta disputando un buon torneo nell’ Eccellenza, che allo stato attuale delle cose è la terza realtà urbana per importanza nella piramide calcistica italiana.