MEMUS – Museo e Archivio Storico del Teatro San Carlo


Memus è acronimo di memoria e musica, luogo di ricordo e innovazione, scrigno delle vicende artistiche che hanno illuminato la storia del San Carlo, il più grande teatro Lirico d’Europa, parte importante nella storia di Napoli.

Il museo inaugurato il primo ottobre del 2011, nasce con una doppia funzione: essere luogo di divulgazione e studio di mostra e di archivio storico e si propone di attirare soprattutto i giovani con incontri, dibattiti e performance di artisti. Presenta la sua famosa storia attraverso una ricca documentazione visiva (stampe d’epoca, quadri, foto, strumenti musicali) e sonora con un consistente archivio musicale audio, e per gli anni più recenti video.

Si trova in alcuni ambienti all’interno del Palazzo Reale di Napoli, restaurati per l’occasione e attigui al teatro. E’ su due livelli e occupa una superficie di 600 mq, diviso in un’area espositiva di circa 300 mq. con oggetti storici del teatro San Carlo, una galleria virtuale in 3D di 100 mq. con sei monitor sincronizzati, leggii interattivi touch screen per consultazioni e ascolto di titoli musicali, una sala per eventi di almeno 50 posti, bookshop, prodotti esclusivi realizzati dalle sartorie del Teatro e moltissimo altro. E’ centro documentazione di 200 m. sulla storia del Massimo Napoletano. Un racconto in cui si mescolano epoche e personaggi, interpreti e visioni: programmi di sala, libretti d’opera, bozzetti di scena, figurini dei costumi, manoscritti autografi e foto storiche dei grandi artisti che hanno abitato le scene del Teatro San Carlo.

 

Oltre il museo, il Memus è un centro polifunzionale dotato delle più avanzate tecnologie per raccontare al mondo la sua storia, quella di un teatro che palpita attraverso, il suo palco, i suoi addetti, gli artisti che l’hanno amato e raccontato in quasi trecento anni di storia. Un patrimonio che parte dal 1737 anno in cui è stato edificato il Teatro e mai catalogato. Una finestra privilegiata su questo teatro che è parte pulsante della città, simbolo di eccellenza, sperimentazione e rinnovamento nel mondo. Il Memus sovverte il concetto stesso di archivio storico. E’ un registro aperto che vive e respira e che attraverso il suo materiale non intende mummificare i suoi beni ma renderli attivi e reattivi nell’atto stesso dell’utilizzo, lasciando spazio al percorso emozionale oltre che immaginifico e conoscitivo.

foto: fonte facebook

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