Nel complesso monumentale di Santa Chiara è stata portata a termine l’ opera di restauro di numerosi monumenti funebri deturpati da scritte e graffiti
Il complesso di S. Chiara, comprendente chiesa, monastero e convento, fu edificato tra il 1310 e il 1328 per volere del re Roberto D’Angiò e di sua moglie Sancia di Maiorca, entrambi devoti a San Francesco di Assisi e a Santa Chiara.
La cittadella francescana fu realizzata costruendo due edifici religiosi contigui ma separati: un monastero, destinato ad accogliere le clarisse, e un convento, ospitante i frati minori francescani. Questa originale conformazione a “convento doppio” fu possibile grazie all’ approvazione papale ottenuta nel 1317. Nel 1742 la chiesa subì modifiche che conferirono alla struttura un aspetto barocco: l’interno fu ricoperto da marmi policromi, stucchi e cornici dorate; il tetto a capriate fu nascosto da una volta affrescata. Nell’ agosto del 1943 la chiesa fu quasi del tutto distrutta da un incendio a seguito di un bombardamento aereo. I lavori di restauro terminarono nel 1953 riportando alla luce l’originario stile gotico.
La chiesa ospita al suo interno gli antichi monumenti funebri di reali e nobili napoletani.
Alcuni di questi furono realizzati da scultori illustri quali Tino di Camaino, che lavorò alle tombe di Carlo di Calabria e di Maria di Valois, e i fratelli Bertini cui si deve il sepolcro di Roberto d’Angiò. Anni di incuria, scritte e graffiti di coloro che volevano lasciare traccia della propria visita, avevano deturpato statue e marmi. Veri e propri atti vandalici all’ordine nel giorno che anno dopo anno sembravano aver rovinato in modo irreversibile questo luogo ricco di arte e storia. Oggi i lavori di ripulitura sono stati completati ed è possibile visitare la chiesa ammirando i candidi marmi bianchi nel loro antico splendore.
Altro luogo da non perdere nella visita è il Chiostro Maiolicato del monastero. Il giardino è diviso in quattro settori da due grandi viali incrociati, fiancheggiati da 64 pilastri decorati con splendide maioliche. Le decorazioni si devono agli artigiani Donato e Giuseppe Massa, che hanno armonizzato la policromia del Chiostro con tutti gli elementi architettonici e naturali circostanti. I pilastri sono collegati tra loro da sedili sui quali, con la stessa tecnica, sono rappresentate scene tratte dalla vita quotidiana dell’epoca. Le pareti sono interamente coperte da affreschi secenteschi, raffiguranti santi, allegorie e scene dell’Antico Testamento.
Il complesso monumentale è aperto nei giorni feriali dalle ore 9:30 alle 17:30 e nei festivi dalle 10:00 alle 14:30. La Chiesa è aperta al pubblico tutti i giorni dalle ore 7:30 alle ore 13:00 e dalle ore 16:30 alle 20:00.