Non sono pochi i coraggiosi atleti che decidono di affrontare la salita ai Camaldoli di Torre del Greco in bici o correndo. Tra questi anche Enzo Longobardi che questo fine settimana, in sella alla sua bici, si è spinto fin su al Colle Sant’Alfonso, eremo dal quale si gode un panorama di impareggiabile bellezza: l’intero golfo, da Punta Campanella fino a Capo Miseno, isole comprese.
Luogo dell’anima
Godersi il silenzio ed il panorama dalla cima del Colle. E’ quello che ha fatto Enzo Longobardi questo fine settimana. Ecco come ce ne parla:
“Se guardate il Vesuvio dall’autostrada Napoli-Salerno o dalla Circumvesuviana, noterete, altezza S. Maria La Bruna, una collina, alta 185 mt alla cui cima, vi è una chiesa bianca ed a fianco un edificio color rosso pompeiano. È la collina dei Camaldoli di Torre del Greco o Colle S. Alfonso, gestito dai Padri Redentoristi di Sant’Alfonso. Qui in tanti decidono di sposarsi, ma anche godersi, come amo io, il silenzio e il golfo dall’alto, specie in giornate terse come oggi. E’ un panorama famoso, ritratto nell’800 in moltissime gouache destinate ai viaggiatori del Gran Tour. Tanto iconografico da essere una delle celeberrime vedute del regno di Napoli che Antonio Vaccaro, tra il 1742 e 1769, dipinse per decorare le splendide maioliche del chiostro di Santa Chiara a Napoli. Se vedete la maiolica, a sinistra l’eruzione del Vesuvio con la collina del Salvatore, a destra, i Camaldoli di Torre del Greco. Magnifica! Sereno weekend dal Colle di Sant’Alfonso, luogo dell’anima.”
Monte Sant’Angelo? Camaldoli? Colle Sant’Alfonso?
Tanti nomi per indicare lo stesso luogo. Perchè? A rivelarcelo è una targa le cui parole integralmente si riportano di seguito:
“Questa collina sorta alle falde del Vesuvio per filiazione lavica nel secolo V fu dedicata all’arcangelo San Michele e denominata Monte Sant’Angelo. La presenza dei monaci camaldolesi che vi dimorarono dal 1602 al 1867 diede alla collina il nome di Camaldoli. Essi nel 1714 costruirono il qualdrilatero esistente e nel 1741 l’artistica chiesa. In seguito la proprietà passò in mano ai privati. Le vicende della seconda guerra mondiale la ridussero a un cumulo di rovine. Nel 1954 i padri redentoristi fondati da Sant’Alfonso Maria de Liguori iniziarono il restauro degli edifici aggiungendovi un grande seminario per la formazione dei futuri missionari. Da allora la collina porta il nome di Colle Sant’Alfonso”.