Mi trovo a Napoli, in zona Piazza Mercato, sotto la casa dove il 29 giugno 1620, nacque Masaniello, il pescivendolo che portò il popolo a ribellarsi contro le tasse spagnole, morto a soli 27 anni tradito dai suoi, decapitato e con la testa consegnata al Vicerè.
Malgrado la sua grande popolarità storica, paradosso è che gli sono state intitolate decine di strade, anche al nord, come a Sesto San Giovanni, in Lombardia, ma non a Napoli. Solo una lapide e poco più.
Masaniello “fu amore e disordine”
Di Masaniello così diceva Luciano De Crescenzo: “Tra tutti i personaggi storici, comici, politici e artistici nati a Napoli, è quello che più incarnò lo spirito napoletano con le sue tante contraddizioni, l’istinto di amore, l’incapacita’ di esercitare il potere, la generosità e l’ignoranza del suo popolo. Fu amore e disordine”.
(a cura di Enzo Longobardi, In bici nel tempo)