Napoli è ricca di angoli nascosti: vicoli e vicoletti non si contano. Tra questi c’è quello che viene considerato il vicolo più stretto delal città. E’ il Vico del Cerriglio, noto non soltanto per sue dimensioni, ma anche per una vicenda che vede protagonista Michelangelo Merisi, detto “il Caravaggio”. A raccontarcelo è Enzo Longobardi che, in sella alla sua bici, raggiunge e ci mostra i luoghi più interessanti della Campania.
Vico del Cerriglio e l’agguato al Caravaggio
Il Caravaggio sfregiato al vico Cerriglio – Napoli, fine ottobre 1609. E’ notte. In questo vicolo, alla locanda del Cerriglio un uomo, barba folta ed occhi scuri, mangia e beve vino a sazietà. E’ Michelangelo Merisi, il Caravaggio. E’ sereno, paga il conto all’oste ed esce. Ma il vicolo è strettissimo, quattro uomini lo bloccano, uno gli sfregia il viso. Il pittore cade a terra, sanguinante, ma vivrà.
Chi aggredì qui Caravaggio? Erano dei familiari di Ranuccio Tomassoni, ucciso dal pittore tre anni prima a Roma in una rissa? O uomini di Alof de Wignacourt, Gran Maestro dei Cavalieri di Malta? O è una vendetta personale di Giovanni Roero, conte della Vezza e cavaliere dell’Ordine, aggredito a Malta dal Merisi l’anno prima? Nessuno lo saprà mai, ma di certo quel suo soggiorno napoletano ci regalò tre splendide opere, Il Martirio di Sant’Orsola, La Flagellazione di Cristo e Le Sette Opere di Misericordia. A Palazzo Zevallos, al Museo di Capodimonte e al Pio Monte di Misericordia. Tappe obbligate.”
Con queste parole Enzo Longobardi ci racconta cossa accadde quella notte.
L’Antica Taverna del Cerriglio ha riaperto nel 2014; i clienti sono accolti dai versi di Salvatore di Giacomo: “Taverna d’ ‘o Cerriglio, addo so’ stato cchiù de na vota a bevere e a mangià”.
Incredibile ma vero. Dura pochissimo il matrimonio con Eugenio Corini a casa Cremonese. La società richiama nuovamente Mister Giovanni Stroppa.Comunicato ufficiale - Eugenio Corini...