Isola di Dino, gioiello naturale, tra leggende e tradizioni


Mare cristallino, insenature suggestive e rocce calcaree a strapiombo ricoperte dal verde, l’Isola di Dino è tutta da scoprire

Acque limpide e paesaggio mozzafiato, l’Isola di Dino è un angolo paradisiaco della Calabria; situata a poca distanza dalla costa di Praia a Mare, di fronte Capo Arena  e alla Torre di Fiuzzi, con un’estensione di 50 ettari è l’isola più grande della Calabria.

Varie ipotesi sono state formulate riguardo l’origine del nome; alcuni pensano che  anticamente il luogo ospitasse un tempio (aedina) dedicato alla dea Venere, oppure che l’etimologia derivi dal greco dina, “vortice”, poiché  il mare mosso rendeva le traversate pericolose. Altra  leggenda vuole che in principio gli unici abitanti dell’isola fossero due dinosauri Castore e Polluce,tuttavia l’ipotesi più accreditata è che il luogo sia stato consacrato a Leucotea, protettrice dei naviganti. Si pensava che il luccichio delle acque fosse dovuto alla presenza di incantevoli sirene, che ammaliavano e fiaccavano le forze dei  marinai durante la navigazione.

Nella parte più occidentale è presente la Torre dell’Isola di Dino, costruita dai Normanni e usata in epoca Angioina e Borbonica come punto di  avvistamento. L’erosione delle rocce calcaree  che costeggiano l’isola, ha dato vita a numerose insenature, ognuna con una propria peculiarità: Le grotte del Monaco e della Sardine caratterizzate dalla presenza di stalagmiti, la grotta del Leone così chiamata per la presenza di una roccia la cui forma ricorda il maestoso animale accovacciato. La Grotta azzurra è la più ampia, al suo interno le acque assumono sfumature  che vanno dal blu intenso al verde bottiglia. Infine la più famosa è la grotta del Gargiulo, completamente sommersa tranne che per due bolle d’aria, si estende in profondità per circa dieci metri ed è accessibile solo ai sub più esperti e temerari.

L’isola è ricca di flora e fauna, in particolare i suoi fondali ospitano  oltre ai numerosi branchi di pesci, splendidi esemplari di Gorgonie nelle singolari tonalità del rosso, arancio e giallo, che costituiscono la cosiddetta Foresta di Dino. Sull’isola cresce inoltre la Primula di Palinuro, dichiarata specie protetta dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura; anche per questo motivo è in corso l’iter per rendere il luogo riserva naturale.

L’intera isola è di proprietà del comune di Praia dal 1928. Nel 1956 è stata data in concessione per 99 anni e nel 1962 è stata venduta a Gianni Agnelli per cinquanta milioni di lire,allo scopo di incrementare il turismo. Nella parte settentrionale più bassa furono costruiti graziosi cottages bianchi, ristorante e bar. La proprietà successivamente è passata ad altri imprenditori  e dagli inizi degli anni novanta il centro turistico è stato abbandonato a se stesso. Ad oggi il contratto di compravendita di Agnelli è stato annullato, e altri impresari stanno cercando di rivalorizzare l’area.

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