Le spiagge selvagge della Sardegna: l’anima segreta dell’isola


Non si può non parlare della Sardegna senza pensare alla sua natura così selvaggia e alle sue calette incontaminate.

Sono luoghi dove la presenza dell’uomo si fa impercettibile, fino quasi a sparire per lasciar posto allo spettacolo che solo una terra così meravigliosa può offrire.

Capita, però, che soprattutto nei periodi di alta stagione, l’anima più selvatica della Sardegna si disperda in spiagge estremamente affollate, dove trovare un buco anche solo per un telo da mare è impossibile e il desiderio di riconciliarsi con la natura e trovare l’equilibrio con sé stessi e rigenerarsi diventa un sogno lontano. Queste affermazioni restano vere per ciò che riguarda i lidi più battuti e famosi, quelli che fungono da vero e proprio richiamo per turisti.

È bene sapere, infatti, che quel lato selvaggio del territorio sardo non si perde finanche nel pieno del mese di agosto; è solo che si deve andare a cercarlo e scovarlo nei luoghi più impervi e nascosti della Sardegna. C’è un lato segreto dell’isola che per fortuna non rientra nei classici itinerari, dove ancora si trovano calette isolate e spiagge semi deserte, dove l’unico rumore che si sente è lo scroscio del mare che bagna il bagnasciuga dolcemente.

Andare all’avventura alla scoperta di queste spiagge potrebbe dare il via a una vacanza alternativa in Sardegna, come un low cost impensabile per gli standard del turismo isolano.

Allora via libera a campeggi, a biglietti acquistati tramite le offerte traghetti per la Sardegna, e, soprattutto, alle spiagge anti-folla-accalcata. Scopriamole insieme!

Cala Sinzias

È una cala che fa parte del comune di Villasimius, in provincia di Cagliari. Cala Sinzias è bagnata da un mare che viene da tutti considerato il più incantevole e bello della Sardegna.

La spiaggia è attorniata da una pineta lussureggiante e gode del vantaggio di essere poco, o per niente, affollata anche in altissima stagione. Potrebbe esserci un po’ di folla giusto nei weekend, ma solitamente i più si fermano in prossimità degli ingressi a nord e a sud di Cala Sinzias.

Cala Goloritzé

La sua bellezza impareggiabile bisogna guadagnarsela. Per poter godere delle meraviglie che Cala Goloritzé ha da offrire, si deve infatti prima affrontare un percorso di trekking con partenza da Su Porteddu.

C’è, in alternativa, la possibilità di raggiungere via mare questa perla del Golfo di Orisei, ma se ne leverebbe il gusto di scoprire la caletta poco a poco fino al punto in cui ci si ritrova incastonati tra un mare turchese e una natura selvaggia che si arrampica sulle rocce che fanno da cornice a Cala Goloritzé.

Cala Luna

A mo’ di quella precedente, Cala Goloritzé, Cala Luna è una spiaggetta bellissima e solitaria, che può essere raggiunta solo via mare o tramite un percorso di trekking abbastanza difficile.

Nel caso in cui si preferisse raggiungerla via mare, si può partire da Cala Gonone o da Marina di Orosei, mentre il percorso di trekking parte da Cala Fuili o da Baunei. In questo secondo caso, il consiglio è quello di essere preparati, adeguatamente allenati e avere uno spirito avventuroso.

Ma ogni sforzo sarà ripagato: la bellezza di Cala Luna colpì anche la regista Lina Wertmüller che decise di girare proprio in questo piccolo angolo di paradiso il suo famoso lungometraggio Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto.

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