Nel 1731 nasce l’azienda Amarelli, una realtà imprenditoriale calabrese che ha fatto delle liquirizie un business di successo
Nella piana di Sibari, tra la costa jonica e la Sila, è situata l’incantevole Rossano. Colline verdi, alture dal colore rossastro, mare limpido, ma anche tradizione enogastronomica e opere antiche, nelle quali si riscontrano evidenti tracce dell’eredità bizantina. Proprio in questa piccola località della Calabria cresce la radice di liquirizia riconosciuta come la migliore al mondo.
Nel 1700 la famiglia Amarelli, sulla scia dei propri antenati -che già duecento anni prima raccoglievano e vendevano le radici- mette a punto il primo sistema di estrazione del succo per ottenere un prodotto lavorato, più semplice da conservare e trasportare. Grazie a questa brillante intuizione nel 1731 nasce l’azienda Amarelli e con essa le liquirizie; caramelle e confettini naturali, golosi e dalle numerose proprietà benefiche. Tra i prodotti tipici della produzione gli Assabesi, caramelle gommose al gusto di liquirizia ed anice a forma di faccia o animale. Il curioso nome risale al 1884, quando, in occasione dell’Esposizione Generale Italiana di Torino, furono presentati come attrazione alcuni abitanti nella Baia di Assab, città portuale nel Corno d’Africa e all’epoca colonia italiana. Era raro in Italia a quei tempi vedere persone di colore, così dato il clamore della notizia si decise di chiamare le faccine di liquirizia nere e lucide proprio Assabesi.
Nel 2001 è stato aperto il museo Giorgio Amarelli visitabile gratuitamente su prenotazione. In una prima sala è raccontata la storia della liquirizia ed è possibile ammirare tutti gli strumenti utilizzati per la realizzazione del ciclo produttivo dal ‘700 ad oggi. Non solo macchinari e attrezzi agricoli, ma anche abiti d’epoca, incisioni, oggetti d’uso quotidiano, documenti e le prime confezioni prodotte. In un secondo ambiente, alla luce di lampade Edison, è descritto il rivoluzionario mutamento dei processi produttivi grazie all’ uso dell’energia elettrica.
La liquirizia Amarelli oggi è commercializzata in tutta Italia e anche all’estero; proiettata verso il futuro grazie al connubio vincente tra impianti produttivi sofisticati e idee sempre nuove nel realizzare tante golose versioni di un prodotto, che fa impazzire grandi e piccini. Nel 2004 le Poste Italiane hanno riconosciuto l’unicità del Museo e gli hanno dedicato un francobollo della serie Il patrimonio artistico e culturale italiano. L’azienda nello stesso anno è stata vincitrice del Premio Guggenheim, rivolto a quelle realtà imprenditoriali, soprattutto medio-piccole, che hanno ideato e sostenuto attività culturali finalizzate a raggiungere gli obiettivi aziendali.