Madagascar: nell’isola verde ci si lascia il cuore


Madagascar, un viaggio indimenticabile nell’isola verde

Il Madagascar posta al largo della costa orientale dell’Africa nell’oceano Indiano, è un isola che non è un isola, ma un continente forse  addirittura un vero proprio pianeta a se stante. Grande due volte l’Italia e venti volte la Sicilia, con 5.000 chilometri di coste, e 6 milioni di ettari di foresta, regala un incredibile varietà di ambienti.
L’85 % della flora e della fauna sono esclusive dell’isola nate  in piena libertà e autonomia rispetto al resto del pianeta Terra. Come sta a dimostrare l’uovo ( 160 volte più grande di quello della gallina).

Il Paese è un arazzo straordinario, un armonioso contrasto di colori, suoni gesti ed emozioni. Nei mari nuotano  straordinari fossili viventi come i celacanto e tra le sabbie depositate a valle dai fiumi,Tsiribihina, si ritrovano le vertebre dei dinosauri come a Morondava, Manja, Andavadoaka, Laguna  di Ambatomilo. Nelle foreste scimmiette curiose, i lemuri che ritrovate nella Riserva Naturale di Andasibe, Parco Isalo.

Tra gli uomini le 18 etnie principali che oggi abitano in Madagascar mostrano un incredibile varietà di tratti somatici, tanti da renderli immuni da ogni possibile generalizzazione. Punto di incontro geografico tra Asia, Africa, Arabia, India e Occidente. L’isola di Madagascar è davvero unica in tutti i sensi. Ha visto sbarcare sulle sue coste  genti da ogni parte del mondo che vi hanno portato frammenti, culture di mille Paesi, seminato idee, riti, miti e saperi. Non stupisce che quei semi abbiano dato frutti inaspettati per formare qualcosa che non ha eguali.  La lingua malgascia è impronunciabile e fantasiosa con il vezzo di unire intere frasi in una sola interminabile parola. Sta nel rito  la vera particolarità malgascia, centrato sul culto (anzi sui culti, diversi per etnie) degli antenati, sulla morte, come evento principale della vita, un aldilà tutto terreno, da dove gli antenati possono intervenire a più non posso negli affari dei vivi.
Antananarivo, la capital dal nome quasi impronunciabile è uno scioglilingua che significa “città dei mille”.

 

Mille guerrieri radunati e posti a guardia dell’insediamento da Andrianjaka, un Garibaldi locale che fondò la città che fu denominata Tanà. Successivamente  in epoca coloniale prese il nome di Tananarive. E’  caotica, risuona di voci soprattutto nel quartiere di Analakey  o nel mercato di Zoma. Dalla città alta (haute ville) “carugi” tipici scendono fino alle rovine di Rova, l’antico palazzo reale. Non rinunciate ad una passeggiata al Parco botanico e zoologico della città Impossibile attraversarlo  in breve tempo da nord a sud. Allora consigliamo itinerari tematici. Dalla natura, alla flora, fauna, storia, usi e tradizioni  troverete tutto quello che è più vicino alle vostre esigenze di viaggio. Quali l’isola granitica di Nosy Boraha (Saint Marie) oltre ad essere circondata da un mare limpido dai colori sorprendenti ricco di bellissimi fondali, tali da soddisfare anche il sub è più esigente, da luglio ad ottobre sono di rotta le balene megattere  che arrivano dalle acque fredde dell’Antartide per riprodursi e partorire. Lo spettacolo lunare dei Tsingy. La navigazione dei fiumi, esplorando gli altipiani, le spiagge e alle “tre Baie”, i maestosi bao bab. Oggi vi sono 19 parchi nazionali, 23 riserve speciali, 5 integrali lungo tutta l’isola come: Montagna d’ambra, Rèserve Privèe de Berenty e Parc Nationale des tsingy di Bemaraha, dichiarato patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Lingua ufficiale di Madagascar sono il malgascio e il francese; fuso orario due ore in più quando da noi vi è l’ora solare, più un ora quando è in vigore l’ora legale. Il Madagascar è un universo indecifrabile, un crogiolo di popoli e culture, di lingue e fedi, usi e tradizioni, leggende e magie. Disordinato, caotico, ribollente, di umori, mai uguale a se stesso, indisciplinato e inafferrabile: non concede mezze misure. Ci si lascia il cuore.

Nella foto principale “Madagascar-red-island” di MoongateclimberOpera propria. Con licenza CC BY-SA 3.0 tramite Wikimedia Commons.
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