Meteore, da togliere il fiato…e non solo per la loro bellezza
Nulla è più strano e meraviglioso di questa regione fantastica, diversa da qualsiasi cosa io abbia mai visto. In . . . tutte le regioni montuose in cui sono stato, non c’è nulla che si possa paragonare a questi straordinari pilastri” (Robert Curzon, viaggiatore inglese, 1849)
Con queste parole Robert Curzon (viaggiatore britannico 1810-1873) tentò di descrivere le sensazioni che si provano osservando per la prima volta le Meteore, le incredibili formazioni rocciose che si trovano in Tessaglia (Grecia).
Si tratta di pilastri rocciosi alti centinaia di metri (l’altezza media è di 300 metri, ma alcuni di essi superano i 550 metri).
Il termine “Meteore” deriva dal greco e significa proprio “in mezzo all’aria“.
Ma se la tipologia di queste formazioni rocciose desta curiosità, ancor più incredibile è il fatto che sulla loro sommità siano stati costruiti oltre 30 monasteri.
Una combinazione “fantascientifica” tra ciò che la Natura offre ed il lavoro umano.
Come siano riusciti a costruire i monasteri in cima a queste rocce quasi inaccessibili è ancora oggi motivo di discussione tra gli esperti.
Oggi per accedere ai 6 monasteri che sono rimasti dei 33 costruiti esistono dei percorsi (scale e salite). Il percorso è faticoso, ma ne vale assolutamente la pena.
Ma in passato, come facevano a salire e a scendere i monaci che ci vivevano?
In passato, quando una strada da percorrere a piedi non esisteva, per accedere ai monasteri occorreva essere piuttosto coraggiosi.
I monaci, infatti, per accedere ai monasteri dovevano arrampicarsi su scale di legno fatte scendere dalla sommità delle rocce (ricordiamo, alte dai 300 ai 550 metri) oppure si facevano issare (e/o calare) attraverso un rudimentale montacarichi. In entrambi i casi il visitatore doveva affidarsi alla buona sorte.
Si racconta che una volta il superiore di uno di questi monasteri, quando gli venne chiesto ogni quanto tempo veniva cambiata la corda del montacarichi, rispose: “Solo quando si rompe’” .
Fu solo nel 1925 che furono scavati sentieri e gradini nella roccia che rendono oggi agevole l’accesso.
Meteore, cosa vedere?
Oggi solo sei monasteri, due dei quali ospitano monache, sono ancora occupati. Il resto dei monasteri sono abbandonati.
Come tutti i luoghi di culto, esistono regole precise per l’abbigliamento da indossare. Pantaloni lunghi e gonne sotto le ginocchia. Le spalle scoperte non sono ammesse e se l’abbigliamento indossato non è adeguato, agli ingressi sono disponibili teli da utilizzare come gonne o copri spalle.
I 6 monasteri a strapiombo sono la Gran Meteora, quello più grande e situato più in alto, Agia Triada, il più impegnativo da raggiungere e quello più panoramico, raggiungibile anche a piedi tramite l’antico camminamento percorso dai monaci.
Sono visitabili anche Varlaam, il secondo per grandezza, Agios Nikolaos,il primo che s’incontra arrivando da Kastraki e i due monasteri abitati da comunità di suore, Agios Stefanos e Roussanou.
In tutti i monasteri sono presenti magnifici affreschi che hanno permesso alle Meteore di essere dichiarate dall’Unesco, patrimonio dell’umanità.
Meteore: come arrivare e orari di visita
Chi vuole visitare le Meteore può alloggiare a Kastraki o a Kalambaka, graziosi villaggi ai piedi delle Meteore, in una delle tante strutture alberghiere.
Dove alloggiare a Kastraki
Dove alloggiare a Kalambaka
Una cosa importante da tenere a mente sono gli orari e i giorni di chiusura dei singoli monasteri che sono:
- Moni Agiou Stefanou: Lunedì
- Moni Megalou Meteorou: Martedì
- Moni Varlaam: Mercoledì
- Moni Agias Varvaras Rousanou: Mercoledì
- Moni Agias Triados: Giovedì
- Moni Agiou Nikolaou Anapafsa: Venerdì