Posada, la leggenda (o forse no) del Castello della Fava


Arroccato su un colle sormontato da un castello, Posada (NU), capoluogo storico della Baronia, fa parte del circuito dei Borghi più belli d’Italia (nord-est della Sardegna).

Come ogni castello che si rispetti, anche quello di Posada è avvolto da misteri e leggende. Incuriosisce, non poco, il nome. Perché viene chiamato “della fava”?

La leggenda (o forse no) del Castello della Fava

Non è del tutto sicura l’origine del nome. Perché venga chiamato Castello della Fava resta ancora oggi un mistero.

Due le ipotesi più accreditate. Il primo riguarda la posizione strategica che consentiva un rapido avvistamento dell’arrivo del nemico. Era da lì che avveniva il primo avvertimento. Era da lì dunque che giungeva “la fava” nel senso di favella, di racconto, di parola.

La seconda ipotesi riguarda un assedio. Siamo intorno al 1300 e una flotta saracena cerca di conquistare Posada costringendola alla fame. Gli abitanti di Posada nel tentativo di bloccare l’assedio adottano un astuto stratagemma. Lasciano mangiare ad un piccione una grossa manciata di fave e poi lo liberano in volo.

Il piccione arriva presso i nemici i quali pensano si tratti di un messaggio, ma alla zampetta il piccione non ha nulla. Tocca veder dunque nella pancia dove venivano custoditi i messaggi “segreti”. Sventrato il piccione i nemici, anziché trovare un messaggio, vi trovano delle fave. Pensano allora che di cibo i posadini ne abbiano ancora in gran quantità se lasciano mangiare tante fave ad un animale. In realtà quelle fave costituivano l’ultima manciata di cibo a loro disposizione. I saraceni, comunque, decisero di desistere dall’assedio e i posadini iniziarono ad indicare la fortezza come  quella “della fava”.

Quella che sembra avere tutta l’aria di una leggenda, tuttavia trova alcuni riscontri in alcune immagini in cui si vedono i giudici della Gallura,  coloro cioè che ebbero a costruire la fortezza proprio con un piccione.

Posada, uno dei borghi più belli d’Italia

Il castello è visitabile. Resta la torre merlata, la cinta muraria e dall’alto della torre si gode di un bellissimo panorama. La zona consente escursioni, trekking, biking, kajak lungo il parco fluviale e naturalmente una sosta sulle incantevoli spiagge della borgata marina di San Giovanni di Posada.

 


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