“La Calabria sembra essere stata creata da un Dio capriccioso che,dopo aver creato diversi mondi,si è divertito a mescolarli insieme” (Guido Piovene,Viaggio in Italia)
Per anni e ancora oggi, prima ancor di pensare a ciò che si perde non visitandola, il primo pensiero è la Sa-Rc. Un autostrada spesso, ha deciso il destino turistico di questa regione . Si può arrivare anche in treno ma di solito la scelta della famiglia italiana ricade sull’auto. Siamo un popolo comodo, si sa; nulla di più superabile. Scelto l’orario giusto, si parte.
Nel percorrerla dal finestrino si scorge una regione ricchi di panorami suggestivi e paeselli incantevoli oltre che tornanti e viadotti sospesi. Punta dello stivale, la sua forma allungata, affacciata su due mari, l’ha resa appetibile e fondamentale per tutti i popoli che l’hanno attraversata, conquistata, arricchita.
*Secondo il mito Aschenez pronipote di Noè,mercante semita ed inventore della barca a remi,giunse tre generazioni dopo il diluvio universale sulle sponde dove fu fondata Reggio. Più tardi e sempre secondo il “mito greco” si narra che, circa 850 anni prima della guerra di Troia, sarebbero giunti Enotrio e Peucezio di stirpe siriana. Trovando un fertile territorio decisero di stanziarsi qui chiamando questa area Ausonia (in ricordo di Ausonide fertile zona della Siria). A Enotrio successe il figlio Italo che regnando sulla popolazione trasformò in nome in Italia.*
Un patrimonio culturale vastissimo e ricchissimo, la Calabria è sede di alcuni tra i monumenti nazionali italiani, tra cui : Battistero Bizantino e Castello Normanno di S. Severina, Abbazia Florense di S. Giovanni in fiore, complesso monumentale del S. Giovanni a Catanzaro, Castello Aragonese di Reggio Calabria, Certosa di Serra S. Bruno, Duomo di Cosenza, santuario di San Francesco di Paola.
Una menzione a parte meritano i famosi Bronzi di Riace, considerati i capolavori scultorei dell’arte greca, da non perdere.
Data la natura montuosa del territorio che ha permesso di preservare la maggior parte delle bellezze naturalistiche, ricordiamo i tre parchi nazionali quali : dell’Aspromonte, della Sila e del Pollino. Il turismo montano si sviluppa, soprattutto nei centri di Camigliatello, Lorica e Gambarie.
Che scegliate il versante tirrenico o Ionico, vi attenderà un mare sorprendente. Lo scarso sviluppo industriale ha permesso di preservare per lungo tempo il mare incontaminato, e la Calabria è tuttora considerata un paradiso naturalistico. Le più rinomate località costiere sono: Tropea, Pizzo , Capo Vaticano, Reggio Calabria, Soverato, Scilla ,Roseto Capo Spulico, Sellia Marina, Montepaone, Copanello ,Diamante, Amantea, Praia a Mare, Cirò Marina , Capo Rizzuto.
Non si può parlare di cucina calabra, se prima non si menziona il re “peperoncino”. Qui sono stati inventati il morsello, il panino alla trippa più piccante del mondo, spaghetti aglio, olio e peperoncino, la cipolla rossa di Tropea. Piatti irresistibili come la pitta di pomodori e peperoni, le polpette di melanzane, i peperoni ammollicati o la minestra maritata, dove gli ortaggi si sposano appunto con il guanciale di maiale in un tradizionalissimo piatto unico. I salumi calabresi: soppressata, capocollo, e, soprattutto,‘nduja, morbido salame spalmabile di Spilinga. Altro pezzo forte è il Caciocavallo silano. Dai due mari che bagnano la Calabria arriva poi il grande pesce : spigole al forno, alici arriganate, cioè profumate con origano, o imbottite e il pesce spada alla ghiotta, specialità di Scilla, posto storico anche da un punto di vista della gastronomia calabrese.
I calabresi sono discreti, gentili. Onesti anche nei prezzi che applicano, senza aumenti irragionevoli. La natura selvaggia del territorio la fa da padrona. Mitico è il dialetto che lascia una traccia forte dello spirito calabrese di cui “Rutta è rutta, ruppimula tutta!” ( Ormai è fatta e finiamola di disfare) è uno degli esempi più emblematici.
Ci incontreremo in autostrada… ne sono certa.
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