<strong>Tempo di vendemmia, tempo di vigneti, tempo di Chianti.
Il Chianti non è solo un vino, ma anche un territorio costellato di borghi e paesaggi rimasti immutati nel tempo. Soggiornare in questo territorio che si estende tra Firenze e Siena significa immergersi e lasciarsi avvolgere da una rilassante atmosfera, ma anche dedicarsi ai piaceri della tavola e del buon vino.
La porta del Chianti
Greve in Chianti viene considerata la porta del Chianti. Singolare la sua piazza triangolare dove si svolge il mercato e dove è possibile gustare la vera cucina toscana nei diversi ristoranti che si trovano sotto i portici che delineano il perimento della piazza. Poco distante il piccolo e meraviglioso borgo di Montefioralle.
Nella piazza di Greve, oltre all’imponente statua di Giovanni da Verrazzano, campeggia “Il Gallo Nero”, il simbolo del Chianti Classico. Questo simbolo permette di distinguere i vini prodotti all’interno del territorio del Chianti (Chianti Classico) da quelli prodotti al di fuori da questo territorio, ovvero i vini “Chianti” prodotti nel resto della regione Toscana che non prendono senza l’appellativo di “Classico”.
Dove soggiornare
La leggenda del Gallo Nero
Il simbolo del Gallo Nero ha origini molto antiche. Si narra che dopo anni di sanguinosa guerra, la Repubblica di Firenze e quella di Siena, decisero di determinare i confini del territorio del Chianti in modo pacifico attraverso una singolare competizione.
La competizione prevedeva che in un determinato giorno due cavalieri, uno da Siena e l’altro da Firenze, al primo canto del gallo, si sarebbero messi a galoppo, andandosi incontro l’un l’altro. Il punto in cui si sarebbero incontrati avrebbe determinato la linea di confine tra i due territori.
Orbene, i senesi avevano un gallo bianco che nei giorni precedenti avevano nutrito a volontà affinchè cantasse forte il giorno della partenza. Di contro i fiorentini avevano un gallo nero che lasciarono a digiuno per giorni interi. Il giorno della sfida, il gallo nero dei fiorentini, esasperato dalla fame, cantò molto prima dell’alba; in tal modo il cavaliere fiorentino partì molto prima guadagnando una porzione di territorio molto più vasta rispetto a quella percorsa dal cavaliere senese.