I piatti tradizionali di Milano Marittima


La cucina italiana è ricca di tradizioni, legate a una cultura contadina millenaria capace di valorizzare con sapienza e creatività prodotti spesso umili, ma non per questo meno preziosi.Lo conferma la tradizione gastronomica dell’Emilia Romagna, tra le più squisite e goderecce: la sua fama la precede nel mondo.

Milano Marittima è una delle località più gettonate della regione grazie alla presenza dei numerosi locali notturni e di tante occasioni di divertimento.

Recarsi in vacanza in questa cittadina del ravennate è un’esperienza che vale la pena non solo per godere del sole e del mare, ma anche per gustare i sapori locali.Oggi vi proponiamo un viaggio alla scoperta dei piatti tradizionali di questa parte della Riviera Romagnola, soffermandoci su quelli più prelibati.

La piadina, il cibo nazionale dei romagnoli

Dici Emilia Romagna e pensi… piadina, non ci sono dubbi.

Questa preparazione così semplice e pratica da consumare presenta radici molto antiche.Del resto, se uno dei poeti più rinomati a livello nazionale, il Pascoli, sosteneva che rappresenta “il cibo nazionale dei romagnoli”, un motivo c’è.

Si tratta di un prodotto alimentare che vede alla base una sfoglia di farina di grano, olio d’oliva o strutto, lievito o bicarbonato, acqua e sale.La cottura tradizionale prevede l’impiego di piatti di terracotta (la teggia in dialetto), oppure lastre di metallo o, ancora, di lastre in pietra refrattaria (i testi in romagnolo).

Il termine piadina è diminutivo di piada e viene usato fin dal 1200 a.C. ma le testimonianze storiche giunte fino a noi risalgono al 1371: la parola compare all’interno di una descrizione che porta la firma del Cardinale Angelico.Ne accennava, in realtà, già Virgilio nell’Eneide.

La piadina si può gustare in diversi modi: con salumi, formaggi, verdure, persino nella versione dolce, con un ripieno a base di Nutella o marmellata.Ogni locale ha le sue versioni, le sue ricette.

Alcune sono più tradizionali, come quelle con stracchino e rucola o prosciutto cotto e squacquerone; altre più originali, come ad esempio con fiori di zucca ripieni e poi fritti.Non c’è che l’imbarazzo della scelta e si tratta di un piatto capace di mettere d’accordo tutti, persino quanti seguono regimi alimentari particolari come vegetariani e vegani.

Le cozze di Cervia: un prodotto a km 0

Quando ci si reca in vacanza presso le località di mare viene naturale pensare di assaporare piatti a base del pesce del posto.

Le cozze di Cervia sono un ingrediente che è un vero must della zona di Milano Marittima.Sono considerate tra i militi più prelibati al mondo e vengono allevate nelle aree del Comune.

Visto il controllo costante del litorale e della filiera – la lavorazione avviene direttamente nei pescherecci – sono un prodotto decisamente sicuro per la salute.

Come mangiare le cozze di Cervia? Le attività della ristorazione sono solite proporle in molteplici modi, all’interno di antipasti, primi, dove sono l’elemento principe di paste e risotti, così come nei secondi: ottima la versione gratin.

Cappelletti e tagliatelle: immancabili nella zona di Milano Marittima

Partiamo dai cappelletti, un formato di pasta meno conosciuto rispetto alle tagliatelle.Si tratta di una pasta ripiena che ricorda i tortellini, pur essendo di grandezza maggiore.

L’interno può essere a base di carne oppure di formaggio fresco di latte vaccino.I veri cappelletti sono fatti a mano e risultano un primo gustoso.

Sono molto buoni con una farcitura fatta con squacquerone, culatello e rucola.Le tagliatelle, invece, possono essere preparate in tanti modi diversi.

Il condimento da non perdere?Il ragù di carne, naturalmente.

Realizzarlo è una vera arte.

Birramisù, un tiramisù diverso

Non potevamo concludere questa nostra carrellata sui piatti che si possono gustare a Milano Marittima con un dolce dal gusto originale e piacevole: il birramisù.Rispetto al classico tiramisù la differenza sostanziale è nella bagna, che viene fatta con la birra al posto del caffè.

Il segreto di questa preparazione?Il fatto di utilizzare una birra locale, preferibilmente non troppo dolce, ma anche non troppo amara.

Realizzare il Birramisù è tanto semplice quanto complesso, ma i romagnoli, generalmente, se la cavano bene in cucina, o almeno così si dice.


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