Bagnoli Jazz Festival: l’intervista a Max Puglia

Il Bagnoli Jazz Festival, evento in programma dal 21 al 22 aprile 2017, è una creatura dell’associazione Bagnoli Power di Max Puglia.

Come si può notare dal logo dell’associazione, Bagnoli Power è identificata da un pugno chiuso a stringere una nota. Quel pugno chiuso è strettamente legato alla storia di Bagnoli, che da splendida riviera balneare viene trasformato in quartiere operaio con la Vetreria Lefevre prima e l’insediamento dell’Italsider poi.

Segno di una lotta a favore del quartiere e dei suoi abitanti che non termina con la dismissione del complesso siderurgico ma continua più forte attraverso altri canali, nuove forme di protesta e di consenso popolare. Abbiamo chiesto al direttore del Bagnoli Jazz Festival, Max Puglia:

Come nasce l’idea di varare un jazz festival a Bagnoli?

La parola “Jazz” nel Festival che organizzo a Bagnoli è un pretesto, è un target. Aveva bisogno di un incasellamento di “genere”. Forse sarebbe stato più appropriato accostarlo alla musica improvvisata, ma “Bagnoli improvisation Festival” confonde ed è esteticamente brutto. Nasce dal mio amore per il crossover “world + Jazz”, dalla speranza che diventi un laboratorio e non soltanto un happening primaverile.

Che differenza c’è tra questa e le passate edizioni?

Questa edizione è meno caratterizzata da esponenti bagnolesi. La risposta (in maniera totalmente gratuita) degli artisti è stata numerosa e qualitativamente elevata. E tranne la mia onnipresenza in tutte le edizioni del festival, quest’anno abbiamo tutte band che vengono a promuovere un nuovo Cd o una nuova proposta musicale

Il logo di Bagnoli Power quale messaggio vuole dare?

Oggi Bagnoli Power è solo Max Puglia. Tutto verte sulla mia passione, la mia tenacia e la mia capacità aggregativa. Quando è stata costituita, l’associazione era soprattutto un collettivo, volevamo cambiare il volto del quartiere. Non ci siamo riusciti, o meglio, abbiamo instillato, nelle altre realtà ora presenti nel quartiere, il coraggio di osare, creare, organizzare, partendo dal basso. E l’enoteca Vineapolis, presente a Bagnoli da circa venti anni –come altre realtà commerciali del quartiere, ben legate al territorio- vogliono rappresentare anche questo.

foto copertina: Gianni Esposito

 


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