Bruno Bavota: l’arte e l’incanto

Si è svolto presso il casino di caccia Villa Di Donato (Na) il concerto di Bruno Bavota “Impression”

Il 9 giugno, all’interno di un angolo di Napoli sconosciuto ai più, Bruno Bavota ha tenuto un concerto, per certi versi giustamente definito “unico e irripetibile” in cui ha presentato al pubblico il suo “ImpressionThe Best of“, uscito solo in vinile, in tiratura limitata (200 copie) e numerate a mano.

Il palco allestito nel rigoglioso giardino di Villa Di Donato ha accolto l’artista, minimal nel look ma ritmicamente e melodicamente ricco e complesso nella composizione dei brani, per questo concerto in giardino che ha richiamato i numerosi fans dell’artista partenopeo ma anche chi lo ha conosciuto attraverso il passaggio pubblicitario della Apple (Passengers) o quello televisivo di “The Young Pope” (If only my heart were wide like the Sea).

L’ausilio della tecnica e degli strumenti atti a creare delle campionature mentre l’happening musicale è già in divenire è, nei risultati, assai ben lontano dalla sottrazione che è peculiarità del filone minimalista; la musica di Bavota è elegante e riempe l’aria e l’anima, perchè racconta la storia di un uomo che ha imparato a convivere con i dolori della Vita senza restarne schiacciato. Anche la sua postura al pianoforte ne rivela la compostezza interiore e il senso di un equilibrio, conquistato nota dopo nota, attraverso un percorso che lo vede pubblicare il primo album a 26 anni e a poter vantare cinque lavori discografici alla soglia dei 33.

La prima parte del concerto si è basata sull’ascolto comunitario del lato A di “Impression”, esattamente nella sequenza con cui sono stati incisi. La seconda parte è stata un viaggio fatto di salti nel tempo, da “La danza delle stelle” (da “Il pozzo d’amor”, 2010) all’esecuzione in anteprima di tre brani (“Passi”, “The night of” e una terza, ancora sprovvista di titolo); in mezzo a questi balzi temporali, il palco si è arricchito della musica della chitarra (suonata sempre da Bavota in una splendida “Heartbeat”) ma anche e soprattutto della presenza di Fabrizia Nicolosi (violoncello) e Alessia Viti (violino), oltre che dell’ apparizione, dietro ai brani di Bavota, di Dostoevskij (Les nuits blanches), di Baricco (Mr Rail) e di Sorrentino (Il dito si muove sul vetro appannato).

Il pubblico, compostamente accolto dai padroni di casa -un casino settecentesco nel cuore del quartiere Stella con dei interni lussuosi e non del tutto restaurati- ha potuto godere di una serata di ottima musica e della frescura di un giardino diligentemente curato.

“La musica salva le vite” (Bruno Bavota)

foto copertina: Fabiana Privitera

 

 

 

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