Oggi per le interviste di “Magazine Pragma”, abbiamo raggiunto in esclusiva, il forte e bravo centrocampista della Juve Stabia, Kelvin Matute che ci racconta le sue emozioni con la maglia della Juve Stabia:
Sei rimasto a Castellammare di Stabia. Hai sposato la causa della Juve Stabia. Chi ti ha convinto a restare?
“L’amore per questa città. Io e la mia famiglia stiamo molto bene a Castellammare, quindi non aveva senso spostarci”.
Sei uno dei giocatori più importanti e di esperienza. Che consiglio stai dando ai ragazzi più giovani?
“Sto cercando di dare un buon esempio. In allenamento mi impegno tanto facendogli capire che solo lavorando intensamente si può fare il salto di qualità. Inoltre, dico ai più giovani di avere pazienza, perché con la fretta non si va da nessuna parte. Bisogna tenere alta la concentrazione sul presente senza pensare troppo al futuro, altrimenti si rischia di raccogliere le briciole”.
Sei un calciatore che in campo dà il cuore. I tifosi ti apprezzano molto. Che cosa vorresti dire alla tifoseria?
“Devono starci sempre vicino, non devono mollare mai. I tifosi gialloblù sono molto calorosi ed anche nei momenti di difficoltà non ci hanno mai negato il loro appoggio, infondendoci morale e tanta forza. Sono sicuro che continueranno a lottare insieme a noi, perché senza il loro aiuto non riusciremo ad andare avanti”.
Il tuo rapporto con Mister Fabio Caserta…
“E’ stato ottimo fin da subito. E’ una persona molto disponibile. L’anno scorso non è stato un periodo facile per noi…le sue parole semplici ed efficaci ci hanno risollevato e ci hanno dato la grinta per affrontare al meglio le partite. Mi piace la sua semplicità e la sua umiltà; quando una persona a questi pregi come fai a non volerle bene”.
Hai giocato in tante piazze. Più facile fare calcio al nord Italia o al sud?
“In entrambe perché il calcio è unico. La sola differenza è che al Sud il tifo è più caldo, mentre al Nord è più distaccato. L’’importante è stare bene con tutti e rispettare le regole della vita così in qualsiasi posto ti trovi puoi svolgere al meglio il tuo lavoro”.
Sei un calciatore che avverte la “pressione” della piazza o ti scivola tutto addosso?
“Mi scivola tutto addosso. Mi sento apposto con la coscienza quando sono sicuro di aver sudato la maglia fino al 90’; sarebbe il contrario se io dessi in campo il 50%, in quel caso la pressione e le critiche sarebbero giustificate, ma le prendo ugualmente come uno stimolo per fare di più”.
Una curiosità. Ogni calciatore ha un proprio idolo calcistico. Chi è il tuo?
“Non ho un idolo, mi sento orgoglioso di me stesso. Il calcio mi ha dato tanto e ho sofferto per arrivare dove sono ora senza l’aiuto di nessuno e senza guardare gli altri”.
Si ringrazia Kelvin Ewome Matute il tempo concesso per questa intervista e l’Ufficio Stampa della SS Juve Stabia per cortesia e disponibilita’
La Redazione di Magazine Pragma