Nato: le guerre e le colonizzazioni

Un’opera imperniata sulla Storia di ieri

Il libro di Mahdi Darus Nazemroaya “ La globalizzazione dell’economia – guerre imperialiste e colonizzazione armate” edito dalla Arianna Editrice ed acquistabile al costo di 18 euro,  mette in rilievo la nascita della Nato nel 1949, istituita sulla base di una presenza continuativa delle forze armate statunitensi in Europa Occidentale, una volta terminato il secondo conflitto mondiale. Anche in Estremo Oriente i legami bilaterali nel campo della difesa e dalla sicurezza che gli Stati uniti hanno stabilito col Giappone sono figli dell’occupazione seguita dalla sconfitta del Sol Levante.

Il fatto che la presenza militare del colosso americano in Europa occidentale fosse stata esplicitamente richiesta non cambiava nè la sua reale natura né, soprattutto, quella che sarebbe divenuta in seguito. La presenza delle forze americane era anche collegata agli sforzi condivisi per non fare accedere socialisti e comunisti alle stanze del potere in Europa occidentale,  cosa che in alcuni casi sarebbe probabilmente accaduta se non fosse stato per il ruolo degli Usa nel Vecchio Continente, i quali vedevano le forze comuniste dell’Europa occidentale come un pericolo ben superiore rispetto alla stessa Unione Sovietica.

Fino al crollo del Muro di Berlino del 1989 la Nato ha cercato di impedire -in piena guerra fredda- un’eventuale invasione comunista in occidente, ma in seguito, quando non vi erano più le ragioni di continuare a combattere il colosso dell’Est smembratosi in seguito, ha cercato di allargare la sua alleanza anche ad alcuni stati dell’Est appartenenti al ex Patto di Varsavia.

In seguito a quei risvolti politici la Nato ha assunto un ruolo di  polizia in vari stati, è intervenuta varie volte come in Iraq la prima volta, in Afganistan e poi di nuovo in Iraq la seconda volta, quando venne sancita  la definitiva sconfitta e la condanna di Saddam Ussein.

Ma non si è limitata solo a questo: essa  è intervenuta anche in America Latina e in altri paesi del Medio Oriente ed ha avuto  un  ruolo di gendarme.

In conclusione si tratta di un bel libro che aiuta il lettore a comprendere molte ragioni di intervento della Nato e la sua vera natura.

 

 

 


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

PUBBLICITA

LEGGI ANCHE

Salerno, campioni del calcio presenti al raduno di Operazione Nostalgia all’Arechi, i dettagli

Il Raduno "Operazione Nostalgia" del 2024 si terrà all'Arechi di Salerno l'8 giugno, segnando un evento imperdibile per gli appassionati di calcio, in particolare...

“In un mare senza blu” di Francesco Paolo Oreste (recensione)

Michele non è che un ragazzino quando prende in mano, per la prima volta, una pistola. Ciro è troppo bello e troppo sensibile per sopravvivere alle anime del Vicolo in cui cresce e da cui fugge. Tra loro un’amicizia indissolubile, Mario a unirli per la vita. Queste le vicende in cui si snoda la narrazione dell'ultimi lavoro di Francesco Paolo Oreste: "In un mare senza blu" edito da I Dobloni - Il Covo della Ladra

Atalanta vince a Salerno e sorride Gasperini

Salernitana, Tchaouna illude ma l'Atalanta rimonta

Detti napoletani: “Tanta galle a ccantà, nun schiara maje juorno”

Il detto napoletano "Tanta galle a ccantà, nun schiara maje juorno" (letteralmente: "Quando ci sono tanti galli a cantare l'alba non arriva mai") rappresenta...

ULTIME NOTIZIE

PUBBLICITA