Carlo Felice: eleganza e bellezza nel Lago dei Cigni della compagnia dell’Astana Opera

Interessante messa in scena sul palcoscenico al Teatro Carlo Felice di Genova, in questa domenica pomeriggio.

Il lago dei cigni rappresenta senz’altro uno dei banchi di prova più temibili per qualsiasi corpo di ballo. Lo spettacolo è formato da due atti e quattro quadri, per una durata di due ore e mezza compreso un intervallo.

In scena emergono fascinosi dettagli che consentono agli spettatori di comprendere la struttura del balletto così creato, in cui convivono l’equilibrio tra la danza e la pantomima, sviluppando e offrendo le impressioni di una differente tecnica stilistica.

L’impatto visivo finale è esaltante fra il bianco/nero splendente dei tutù e l’aria tenue, la musica suggestiva, lo scenario fiabesco, le movenze così cariche di fluttuante “storia”.

Applausi per le variazioni in scena, le grandiose costruzioni geometriche, il delizioso passo a quattro dei cignetti (buono di gambe e sincronia delle teste) e lo struggente pas de deux.

Un’autentica magia da assaporare con curiosità, tra un presente alla ricerca di un passato ed una inedita radicale riforma per far riaffiorare integra la struttura e lo spirito primigenio.

Con le maestose scenografie e costumi, ma anche con la bellezza, l’eleganza e l’equilibrio dei loro movimenti, i ballerini hanno reso onore alla loro fama, nonché alla perfezione dell’opera del compositore loro illustre connazionale. E se forse un po’ troppo incline al lato atletico piuttosto che a quello artistico è apparso il protagonista principe Siegfried, applauditissima è stata invece l’interpretazione leggera e sbarazzina di un personaggio apparentemente secondario come il giullare.

 

Trama, Il Lago dei cigni

La scena si svolge in un parco vicino al castello del principe Sigfrid il quale, un giorno durante i festeggiamenti per il suo compleanno si allontana dal castello attirato da uno stormo di cigni. Giunge fino ad un lago e mentre cerca di colpire un cigno con il suo arco, questo si trasforma improvvisamente in Odette, regina delle giovani fanciulle vittime di un incantesimo dal mago Rothbart. Egli, affascinato da tanta bellezza, rimane a guardare mentre i cigni riacquistano un aspetto umano e cominciano a danzare. Infine, ritrovata la sua prescelta, Sigfried le giurerà amore eterno, unico modo per spezzare l’incantesimo che trasforma le fanciulle in cigno ad ogni sopraggiungere dell’alba. Il mago Rothrbart si presenta al castello il giorno in cui il principe deve scegliere la sposa. Con lui c’è la figlia Odile, il Cigno Nero, che assume le stesse sembianze di Odette per attirare l’attenzione del giovane. Sigfried sceglie Odile come sposa; ma poi riconosce l’inganno del mago, lo sconfigge, ritrovando l’amata Odette .

 

Balletto in 2 atti e 4 quadri
Libretto di Vladimir Begicev e Vasilij Ghel’tzer
Coreografia di Marius Petipa e Lev Ivanov

Versione rinnovata

Nuova versione coreografica Altynai Asylmuratova da Marius Petipa e Lev Ivanov
Primo maître de ballet,  Altynai Asylmuratova, Artista del popolo della RussiaDirettrice artistica del corpo di ballo del Teatro Astana Opera
Direttori d’orchestra,  Arman Urazgaliyev / Abzal Mukhitdinov, Artista onorato del Kazakistan
Assistenti del Primo maître de ballet,  Konstantin Zaklinsky, Artista onorato della Russia / Elena Sherstneva

Scenografia, Ezio Frigerio
Costumi,  Franca Squarciapino
Assistente ai costumi,  Arassel Dosmuratova
Luci,  Vinicio Cheli
Proiezioni,  Sergio Metalli
Supervisore musicale,  Dolores Umbetaliyeva

Odette/Odile, Madina Basbayeva, Artista onorata della Repubblica del Kazakistan /Aigerim Beketayeva, Artista onorata della Repubblica del Kazakistan /          Anel Rustemova / Assel Shaikenova
Siegfried,  Olzhas Tarlanov / Yerkin Rakhmatullayev /Tair Gatauov, Artista onorata della Repubblica del Kazakistan
Rothbart
,  Zhanibek Imankulov / Arman Urazov
Il buffone, Bakhtiyar Adamzhan / Serik Nakyspekov / Beibarys Akarys

COMPAGNIA DI BALLETTO DEL TEATRO “ASTANA OPERA”
ORCHESTRA DEL TEATRO “CARLO FELICE”

 

 

Patrizia Gallina

(Foto di Marcello Orselli)

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