Tosca: la grande tradizione operistica italiana si conferma al Teatro Carlo Felice

L’immortale inno alla bellezza risuona al Teatro Carlo Felice di Genova in occasione della prima di “Tosca” di Puccini.

Il celebre melodramma, uno tra i più amati del repertorio operistico, è andato in scena tra gli applausi. Un’ambientazione suggestiva, per una storia di amore, morte resa immortale dalla musica di Puccini, tra aneliti rivoluzionari e ferocia di regime, inganni e tradimenti. Una vicenda densa di passione in cui gli eventi storici e i conflitti politici travolgono i destini individuali.
L’allestimento del Teatro Carlo Felice crea una serie di rimandi e incontri tra il linguaggio pittorico e architettonico e l’estetica musicale, tra teatro-vita, arte-pittura. L’elegante, incisiva e profonda direzione musicale, che sottolinea i momenti significativi della partitura, conduce lo spettatore nelle atmosfere della Roma del 1800.

Molti complimenti ai cantanti, che hanno dato vita ad una prova attoriale che ha reso ancora più partecipata la rappresentazione. Maria José Siri dà anima e corpo soprattutto alla Tosca vezzosa e gelosa ed è splendida nell’aria Vissi d’arte, vissi d’amore. Alberto Gazale è uno Scarpia convincente anche nei gesti, tanto che non sappiamo distinguere se la caduta di una delle stoviglie dal tavolo nel secondo atto mentre Tosca cerca di fuggire, sia stata prevista o meno: con molta calma l’ha raccolta e sistemata.

L’entusiasmo del pubblico genovese ci conferma ancora una volta il grandissimo valore che rappresenta il melodramma, interpretato come bandiera dell’italianità, dell’arte, della grande musica. Anche questa Tosca ha un’impostazione tradizionale, con scene ispirate a chiese e paesaggi romani e costumi sontuosi.

Insomma, “Tosca” ha ottenuto un grande successo di critica e largo consenso dei presenti che hanno manifestato il loro gradimento con lunghi applausi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Patrizia Gallina

(Foto di Marcello Orselli)


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