Domani, 8 luglio, inizia la stagione dell’Inter, i nerazzurri saranno a Lugano per una settimana. Oggi hanno parlato in conferenza stampa il nuovo allenatore Antonio Conte e l’amministratore delegato per la parte sportiva Giuseppe Marotta: vi riportiamo i punti salienti.
L’ESORDIO DI CONTE
L’ex CT, pur non nascondendo un minimo di emozione, incomincia così: “Ho scelto l’Inter perché condivido con loro l’ambizione e la voglia di vincere. La presenza del direttore Marotta è stato un incentivo perché mi conosce. Conosce pregi e difetti miei, come tutti li abbiamo. L’Inter ha grande tradizione ed è uno dei club più importanti al mondo. […] Questa per me è una grande avventura difficile ma molto stimolante, con un tasso di difficoltà importante soprattutto all’inizio; ma io vivo di questo”.
OBIETTIVI DELL’INTER DI CONTE
L’allenatore spiega quindi quali dovranno essere gli obiettivi della squadra ed i suoi mantra: “Non ci poniamo limiti, vogliamo colmare il gap con Juventus e Napoli. Per farlo dobbiamo lavorare meglio degli altri. La distanza che ci separa da queste due squadre non deve essere un alibi agli occhi della squadra. Avere l’1 % di possibilità di vittoria vuol dire 99 % di possibilità di sconfitta. Il mio motto è testa bassa e pedalare. Fare delle previsioni ora è molto difficile, ma, ripeto, non dobbiamo porci limiti. Per fare qualcosa di straordinario abbiamo bisogno di buoni calciatori ma soprattutto di uomini straordinari. L’obiettivo comune con tutto il club è quello di costruire qualcosa di importante, mettere le basi per tornare ad essere competitivi come l’Inter era un bel po’ di tempo e per andare più avanti, spero di lasciare un’eredità a chi verrà.
GIOCO E SINGOLI
Alle domande sul modulo e sulle caratteristiche di alcuni giocatori Conte risponde così: “Questa rosa ha una buona base, dobbiamo migliorarla eliminando i problemi che ci sono stati. È giusto sottolineare i meriti di Spalletti che ha svolto un buon lavoro negli ultimi due anni, grazie a lui abbiamo l’opportunità di giocare in Champions League. Vogliamo rendere orgogliosi i nostri tifosi. Sul sistema di gioco, spesso sono partito con un’idea e poi avendo visto le caratteristiche dei giocatori ho cambiato. Qui comunque so di avere grandissimi difensori come Godin, Skriniar, De Vrij, ma anche Miranda, Bastoni, Ranocchia e lo stesso D’Ambrosio; partiremo con l’idea della difesa a tre, ma non è un dogma fisso. Faremo un calcio propositivo e ad alta intensità. Non vedo l’ora di scoprire le caratteristiche di Lautaro Martinez col chiaro obiettivo di migliorarlo, perché questo deve essere il lavoro di un allenatore. Su Icardi e Nainggolan il club ha avuto il tempo necessario per prendere le decisioni che loro ritengono essere le più giuste ed agire, io mi sono allineato alla loro decisione; io e la società dobbiamo essere un tutt’uno. Non si possono paragonare Perisic ed Eto’o perché hanno ruoli diversi, ma Samuel sacrificava l’io per il noi, ognuno dei miei calciatori deve fare ciò”.
SCELTA DI CONTE E MERCATO, LE PAROLE DELL’AMMINISTRATORE DELEGATO
La parola passa poi a Beppe Marotta: “Prima di iniziare voglio sottolineare con orgoglio l’obiettivo raggiunto dell’uscita dal settlment agreement. Questo è un risultato estremamente importante, ringrazio tutta la società, specialmente Antonello e Ausilio. Il lavoro d’ora in poi sarà più semplice. Conte è stato scelto per il suo profilo vincente che si incarna con quelle che sono le nostre esigenze. Per ora non ci sono le condizioni per l’approdo di Icardi alla Juve. In questo momento è utopistico anche pensare ad uno scambio con Dybala. La scelta su Icardi e Nainggolan è stata ponderata personalmente da tutti i componenti della società. Se Nainggolan dovesse rimanere con noi a fine mercato riaffronteremo la questione, ma per il momento non rientra nei piani. Le trattative per Barella e Dzeko sembrano partite a scacchi con Cagliari e Roma. Ad ogni modo il mercato è ancora lungo e al momento siamo un cantiere. Sono arrivato da sette mesi, il mio compito è quello di alzare l’asticella dando una mentalità vincente non solo alle componenti tecniche ma anche a tutte le altre. Io e Antonello dobbiamo scegliere gli uomini che ci aiuteranno nel nostro progetto di crescita e sono contento del nostro lavoro svolto finora”.
(Fonte immagine in evindenza: www.inter.it)