“La salute è davvero uguale per tutti?” parla l’Avvocato Caterina Areniello

Malasanità in Italia: l’Avv. Caterina Areniello racconta la sua esperienza a capo dell’Associazione “Sanità E Diritti”

Caterina Areniello: Il tema della sanità, o dovremmo dire, della malasanità, purtroppo, è sempre attuale.Esperta in materia è l’Avv. Caterina Areniello, presidente dell’Associazione “Sanità & Diritti” con sede in Ottaviano (NA) alla Via Sarno n. 133. Fiore all’occhiello del nostro territorio, con in attivo più di 1000 vittorie in cause di malasanità.

Avvocato Areniello la sua associazione negli anni ha affrontato una serie di casi di malasanità. Quali sono i casi risarcibili?

“I casi risarcibili per malasanità sono i più svariati, a volte anche sconosciuti agli utenti, tra questi rientrano a titolo puramente esemplificativo ma non esaustivo:
-diagnosi errata;
-diagnosi ritardata (il cui ritardo ha generato complicazioni nelle condizioni di salute);
-omissione sugli esami da eseguire (che avrebbero chiarito le condizioni di salute);
-errati trattamenti di natura ortopedica, odontoiatrica ,oculistica, ginecologica etc etc;
-intervento chirurgico eseguito in modo errato;
-ritardo della macchina organizzativa e ritardo nelle prestazioni sanitarie e/o nell’intervento;
-cattiva gestione delle cure successive ad un intervento;
-infezioni contratte in ospedale;
-shock anafilattico per mancata diagnosi di allergie o intolleranze dell’anestesia;
-errato dosaggio anestesia;
-trattamenti clinici effettuati in violazione del consenso informato;
-perdita di chance;
-danni derivanti da vaccinazioni e trasfusioni di sangue ed emoderivati;
-danni alla salute conseguenti a sperimentazione clinica di farmaci;
-danni da mancata manutenzione, pulizia e messa in sicurezza della struttura;
-danno estetico;
-danno da nascita indesiderata (in ragione di mancato riscontro di anomalie genetiche fetali gravissime imputabili ad errore medico).”

Secondo la sua esperienza: “la salute è davvero uguale per tutti”?

“Quarant’ anni fa, con la legge 833/1978, nasceva il Servizio sanitario nazionale per garantire il diritto alla salute a tutti i cittadini, senza alcuna distinzione sociale, economica o territoriale, rappresentando uno strumento di giustizia e coesione sociale.

L’art.1 della legge che lo istituisce prevede alcuni principi fondamentali ispirati all’art.32 della Costituzione:

universalità, secondo cui vengono garantite prestazioni sanitarie a tutta la popolazione;
uguaglianza, in virtù della quale tutti, senza alcuna distinzione di condizioni individuali, sociali o economiche, hanno diritto di accedere alle prestazioni offerte dal Servizio sanitario nazionale;
equità, per cui tutti i cittadini, a parità di bisogno, devono accedere alle stesse prestazioni.

Negli ultimi anni, tuttavia, le disuguaglianze tra le persone si sono fatte sempre più marcate perché non tutti riescono ad accedere alle cure di cui hanno bisogno nei territori in cui vivono. Le lunghissime liste d’attesa, che in alcune regioni fanno in modo che i diritti restino spesso solo sulla carta, determinano la creazione di “percorsi paralleli” con strade alternative per accedere ad interventi ed esami clinici, spesso fuori dalla Regione d’origine.

Spesso si arriva a casi da codice penale: favori, vantaggi, raccomandazioni, indirizzati a saltare, innanzitutto, le liste d’attesa. Tutto questo deve cambiare”

In che modo è possibile cambiare le cose?

Noi cittadini dobbiamo capire e pretendere il diritto alla salute, un diritto alla salute “giusto”. Non bisogna trasformare il diritto alla salute in una concessione, né i cittadini devono diventare sudditi o addirittura delinquenti pronti a tutto per veder tutelare i propri diritti. Diritti fondamentali, tutelati dalla nostra Costituzione all’art. 32.

Il problema non è più il rapporto tra nord e sud del Paese, ma tra grandi e piccoli centri, tra aree costiere ed aree montane. Insomma, tra zone che vivono le difficoltà di servizi che vengono ridotti per mancanza di risorse finanziarie.

Eppure, sarebbe così facile affrontare queste disuguaglianze: dall’uso delle nuove tecnologie per risolvere in loco ciò che oggi l’innovazione consente, ad un investimento che permetta di sostituire, anche semplicemente, quei medici e quegli infermieri che vanno in pensione.”

Per sensibilizzare la popolazione sull’argomento della uguaglianza sanitaria, la sua associazione ha organizzato un evento sul tema, può parlarcene?

“Per discutere sul dibattuto tema: “La salute è davvero uguale per tutti?”, l’Associazione “Sanità & Diritti” ha organizzato un evento il 29 gennaio alle ore 19, presso il teatro Gioca Park sito in Ottaviano (NA) alla Via Sarno n. 133. L’evento è aperto a tutti e soprattutto alle famiglie. Al termine del dibattito seguirà una cena offerta dall’Associazione. Lo scopo è, appunto, sensibilizzare le famiglie e la popolazione tutta, sul diritto alla salute, facendo nascere in loro la consapevolezza che tale diritto fondamentale deve essere garantito e preteso. Non sono soli in questa battaglia, hanno il sostegno della mia associazione che, con l’apporto di avvocati, medici, professionisti, possiede i mezzi per aiutarli.”


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