Rino De Feo, lo “Chef Matto” si racconta a Tonino Scala e nasce così Chef sarà lei (Mea Edizioni), un viaggio nella storia personale e professionale di De Feo; un libro fatto di profumi, sapori, esperienze, incontri, ma soprattutto di grandi emozioni.
Il libro è stato presentato ieri sera al Vanvitelli di Castellammare di Stabia. Quella del libro dello Chef Matto certo non poteva essere una semplice presentazione. Si è trattato, infatti, di un vero e proprio evento, un cooking show. Oltre a Rino De Feo, Tonino Scala e i rappresentanti della Mea Edizioni, presenti in sala anche diversi professionisti del settore enogastronomico e produttori locali.
La presentazione del libro è stata dunque un piacere per gli occhi e per il palato dei tanti presenti.
“E’ riuscito ad esportare un pezzo di Castellammare”
“Dietro questo libro non c’è una bella storia, ma una bella persona.Rino De Feo è un uomo che non è emigrato, ha colonizzato un paese, è riuscito ad esportare un pezzo della nostra cultura e non solo, Rino è riuscito ad esportare un pezzo di Castellammare”.
Con queste parole Tonino Scala, autore del libro, ha presentato Rino De Feo dando così inizio alla presentazione.
Disponibile anche su Amazon
A quanti hanno chiesto allo Chef da dove nasce l’appellativo di “Matto”, De Feo ha risposto così:
“Matto nasce in Indonesia, in una nazione in cui quando arrivai mancava praticamente tutto e tutto. Decisi che quello che mancava l’avrei prodotto io. Così producevo mozzarella, salumi e tutto quello che non arrivava dall’Italia. Insomma, una vera follia! E’ da questa storia che nasce il mio appellativo che poi mi è rimasto cucito addosso e mi ha sempre portato fortuna”
La missione di De Feo e la scarpetta di Lippi
Il libro, edito dalla Mea Edizioni, racconta la vita dello chef De Feo e le sue incredibili esperienze nei paesi d’Oriente dove ha vissuto diversi anni: l’Indonesia e la Cina.
Alla presentazione era presente anche una delegazione cinese. Inevitabile toccare tristi argomenti di attualità e rammaricarsi per come l’emarginazione, in taluni casi, possa uccidere più di un virus.
La missione di De Feo è stata per anni quella di far conoscere all’Oriente la cucina napoletana, quella della tradizione, povera di ingredienti, ma ricca di idee. Della cucina napoletana gli orientali hanno apprezzato in particolar modo la genovese e la pastiera napoletana. Successo anche per lo scarpariello, rivisitato dallo chef su suggerimento del tecnico sportivo Lippi che gli disse di aggiungere un cucchiaio di ricotta. Da allora lo scarpariello dello Chef De Feo è diventato “la scarpetta di Lippi”.