Sarno, 5 Maggio 1998 – 5 Maggio 2020 – Sono trascorsi 22 anni dalla terribile alluvione che colpì Sarno nel 1998.
Una colata di fango di vastissime dimensioni seppellì la città
Il 5 Maggio 1998 l’area del comprensorio di Sarno (SA) fu colpita da un eccezionale evento piovoso che causò un movimento franoso di vaste dimensioni. Una gigantesca colata di fango travolse la frazione di Episcopio distruggendo l’intero abitato, abbattendo l’ospedale Villa Malta ed uccidendo 137 persone.
Ad essere colpite furono anche la aree urbane di Quindici (AV), Siano (SA), Bracigliano (SA) e San Felice a Cancello (CE) dove persero la vita altre 23 persone. Per giorni si scavò tra il fango e le macerie per estrarre i corpi delle vittime e sperare che qualcuno fosse sopravvissuto.
“Non sappiamo più come difenderti”
Di recente, la città di Sarno è stata nuovamente ferita da un devastante incendio divampato alle pendici del monte Saretto. “Sarno mia, Sarno nostra, non sappiamo più come difenderti” – ha scritto il Sindaco all’indomani dell’incendio.
In occasione del 22esimo anniversario, in ricordo delle vittime dell’alluvione i versi di Maria Pia Nocerino composti nel 1998, premiati in diversi concorsi letterari.
Sarno
(alle vittime dell’alluvione)
Quel fango che vedi laggiù, piccolo mio
erano uomini e donne
occhi azzurri e capelli ricci
minigonne e sandali
risate, piante e strette di mano
incontri
camicie sudate, fronti sudate
speranze
mamme
mogli, medici, anime innocenti
delinquenti e sciacalli
occhi misericordiosi
Poi
tutto è divenuto un’unica amalgama
…preghiera
…morte.
(Maria Pia Nocerino)