Daniele Pagani, tra sudamericani e mercato: “Inter, tieni Lautaro. Arthur? Colpaccio Juve”


Dal possibile approdo di Marcos Senesi in Italia a quello già ufficiale di Arthur a Torino, sponda Juventus, passando per uno spento Lautaro in questa Inter contiana post-lockdown. Tanti i temi affrontati nell’ultima chiacchierata pallonara con Daniele Pagani, esperto di fútbol sudamericano (qui il suo profilo Instagram) che il pubblico di Magazine Pragma ormai ha imparato a conoscere negli anni scorsi. Tra pronostici, vecchi pallini e qualche nome nuovo, andiamo ancora una volta alla scoperta del calcio che verrà, soprattutto in chiave mercato. La prima sessione estiva (quasi autunnale) post-pandemia infatti, potrebbe portarsi dietro sorprese low-cost e addii inaspettati. Quindi, non perdiamo altro tempo e “immergiamoci”, come direbbe qualche collega simpatico di questi tempi.

Daniele Pagani su Arthur: “Giocatore eccezionale, ma…”, e poi un pensiero su Senesi

Partiamo dalla Juventus e dall’acquisto di Arthur Melo: quanto sarà importante nello scacchiere sarriano il verdeoro e perché i bianconeri hanno fatto un buon affare nello scambio con Miralem Pjanić?

Arthur è un giocatore dalle qualità eccezionali. La Juventus ha completato un ottimo affare sia sotto il profilo tecnico che anagrafico, in relazione al contemporaneo passaggio di Pjanić al Barcellona. Nella mia visione delle cose, però, pur essendo fermamente convinto che il brasiliano saprà restituire un quid qualitativo in più alla squadra di Sarri, sono anche altrettanto certo che il centrocampo bianconero si debba rinnovare radicalmente. Quest’anno mi è sembrato evidente quanto abbiano fatto la differenza i singoli del reparto offensivo, lo si è visto palesemente nei risultati e nel gioco. Ramsey e Rabiot, per vari motivi, sono stati una delusione. Nelle versioni precedenti della Juventus, da Conte ad Allegri, ciò che ti faceva davvero comprendere i motivi della supremazia bianconera era l’apporto dei centrocampisti in zona gol. Uso questa, come base argomentativa, per dire che alla Juventus servirebbe un giocatore alla Milinković-Savić, o alla van de Beek, per citare due esempi di un certo livello. Del reparto attuale salvo solamente Matuidi e Bentancur, che vedrei veramente bene come regista se modellato in modo corretto. Comunque, un altro paio di innesti in quella zona del campo mi sembrano necessari, mentre su Arthur legittimamente ho pochi dubbi a riguardo.

L’Atalanta, invece, continua a valorizzare i giovani e potrebbe decidere di puntare su Marcos Senesi, difensore centrale classe 1997 del Feyenoord. Lo vedi bene in Serie A? Potrebbe rubare subito il posto a qualcuno o il suo sarà un inserimento graduale, nel sistema orobico?

È un difensore che apprezzo particolarmente, sin dai tempi del San Lorenzo. Quest’anno nel Feyenoord non solo si è ritagliato subito un ruolo da protagonista, ma è stato anche eletto migliore difensore della Eredivisie. In più ha passaporto italiano e le cifre sembrano piuttosto abbordabili (12/13 milioni, ndr). Nella difesa a tre di Gasperini suppongo che andrebbe a rilevare il posto occupato ad oggi da Palomino, al fianco di Caldara e Tolói, e penso che il suo ipotetico acquisto sia legato all’idea di lanciarlo da subito. Comunque gli orobici, per confermarsi a certi livelli, non dovranno muoversi troppo sul mercato: credo possano bastare Senesi, un’opzione in più a centrocampo, e magari un sostituto sugli out, se dovessero pervenire offerte rilevanti sulla scrivania di Percassi per Gosens. Sarà solo un lavoro di puntellamento. Comunque, tornando a Senesi: sarebbe un acquisto importante, sintomatico della politica condotta dai bergamaschi in sede di mercato.

Grafica di Alessio Giannone

Daniele Pagani: “Inter, trattieni Lautaro! E a proposito di centravanti…”

Roma e Milan seguono con grande attenzione Nahuel Bustos del Talleres, che peraltro ha una clausola rescissoria accessibile per entrambe (circa 15 milioni, ndr). Tra le due dove lo vedresti meglio, e perché?

Nel Napoli (ride, ndr). Considerando l’ipotetica partenza di Milik ed il sempre più probabile approdo di Osimhen, Bustos sarebbe un altro profilo perfetto per rinnovare ulteriormente il parco attaccanti della squadra partenopea. Gattuso probabilmente perderà pure Callejón, e Bustos, come Osimhen, ha quella qualità tecnica unita alla capacità di svariare su tutto il fronte offensivo, per raccogliere l’eredità dello spagnolo. Con questi due innesti, Insigne, Lozano, Mertens e Politano, il Napoli potrebbe presentarsi ai nastri di partenza del prossimo campionato con un potenziale clamoroso là davanti, sia per un fattore legato alla duttilità degli interpreti che per una questione di imprevedibilità tecnica. Invece, se dovessi scegliere tra Roma e Milan, direi i rossoneri. Bustos e Rebić formerebbero una coppia molto intrigante.

E a proposito di centravanti argentini, anche Adolfo Gaich è finito nel mirino di mezza Serie A: dal Parma alla Fiorentina, passando per Roma, Inter, Bologna e Milan. Ma “El Genocida del gol” sembra ormai con più di un piede al CSKA…

Ecco, Gaich invece è esattamente quella tipologia di centravanti che avrei visto molto bene nella Roma. Poco meno di un anno fa avevo parlato di lui, insieme a Manuel Insaurralde, centrocampista che oggi milita in prestito alla U Católica, in Ecuador, che ha condiviso con Adolfo tutta la trafila giovanile e gli esordi nel professionismo con la maglia del San Lorenzo: quello che mi ha colpito di più, delle parole di Manuel, era la fermezza del tono con cui descriveva la voracità di Gaich in area di rigore. Un’autentica bestia, così l’ha definito. Dopo tanti anni di gavetta, quest’anno stava trovando una certa continuità di rendimento (5 gol in 12 match di campionato, ndr), prima del Covid. Il suo passaggio al CSKA la scorsa settimana sembrava praticamente saltato, e invece s’è chiuso qualche giorno fa per 8.5 milioni più una percentuale sulla futura rivendita. Spiace, perché alla Roma avrebbe trovato un maestro ideale in Edin Džeko. La maglia giallorossa sarebbe potuta essere una dimensione adeguata, per mettersi alla prova.

L’Inter nonostante una buona ripresa non ha attraversato un momento semplice, con Lautaro al centro delle voci di mercato. Le sirene dalla Catalogna sembrano averlo un pochino distratto. La clausola è scaduta, ma cosa ci dici tu? Pensi che i nerazzurri alla fine lo lasceranno partire di fronte alla giusta offerta?

Sono di un’opinione diametricalmente opposta: la dirigenza interista dovrebbe fare tutto ciò che è nelle sue possibilità pur di trattenere Lautaro a Milano. Ad oggi, fatta eccezione per Werner, che ormai è già passato al Chelsea, sono davvero pochi gli attaccanti con un potenziale e un margine di crescita simili oppure superiori a quelli dell’ex Racing. Quando il Barcellona chiama diventa complicato rifiutare, ma personalmente credo che l’Inter sia sulla strada giusta, e con l’accoppiata Hakimi-Tonali rafforzerebbe ulteriormente la mia visione. Per raggiungere il livello della Juventus sono necessari almeno 5 acquisti. Conte, che comunque ha fatto i suoi errori, necessita di una squadra di almeno 17/18 titolari per poter competere ad alti livelli. La prossima stagione sarà quella della verità, nella quale serviranno risposte definitive. Comunque, allo stato attuale delle cose, la priorità in sede di mercato deve essere incentrata verso la ricerca di un esterno sinistro. Sento parlare di Marcos Alonso, di Emerson Palmieri e di Gosens mentre credo poco alla questione Alaba. Io personalmente vorrei Tagliafico, costi quel che costi: per me riflette alla perfezione l’archetipo del giocatore contiano. Tornando su Lautaro, invece: dovesse lasciar Milano per Messi e la Catalogna, l’unico nome che mi farei andare bene sarebbe quello di Gabriel Jesus.

LEGGI ANCHE: DANIELE PAGANI NEL 2018: “IL MIO IDOLO LAUTARO DIVENTERÀ GRANDE ALL’INTER”

Daniele Pagani e il “totomercato” sui talenti italiani

Rimanendo in tema calciomercato e talenti, volevo proporti un gioco con alcuni nomi italiani. Facciamo così, io ti propongo un nome e tu mi dici in che squadra giocherà nel prossimo campionato…

Io e te ormai abbiamo una certa tradizione coi pronostici (ride, ndr). Ci sto.

Niccolò Zaniolo: la Roma riuscirà a trattenerlo?

Personalmente credo che giocherà almeno un’altra stagione con la maglia giallorossa, dopodiché forse potremo parlare di addio alla Roma. L’Europeo, dell’anno prossimo, potrebbe rappresentare il punto di svolta della sua carriera.

Stefano Sensi: l’Inter lo riscatterà, considerando i tanti infortuni?

È vero che l’operazione con il Sassuolo è stata impostata su un prestito con diritto di riscatto, ma a mio modo di vedere quello tra nerazzurri e neroverdi è più un gentleman agreement che si riconfigura quasi come un obbligo. Sensi ha avuto parecchia sfortuna quest’anno e anche dopo il rientro ha faticato non poco per ritrovare la condizione fisica ed il rendimento di inizio stagione, subendo anche una ricaduta. Comunque credo che avrà un’altra chance con Conte.

Federico Chiesa: Castrovilli incedibile, lui può partire?

È giunta l’ora per lui di compiere uno step in più, e inoltre non credo che Commisso si tirerà indietro in caso di proposte economiche congrue al valore del ragazzo. Non escludo un passaggio di testimone con Bernardeschi alla Juventus.

Appunto, Federico Bernardeschi: tante chances, spesso sprecate. Lascerà la Juventus?

Sì, penso che l’avventura bianconera di Bernardeschi sia giunta al capolinea. Nelle ultime settimane ho sentito parlare tanto della Roma come possibile destinazione futura, ma se devo essere onesto lo vedrei molto meglio al Milan. In rossonero può trovare i migliori stimoli per ricominciare.

Sandro Tonali: è già dell’Inter o dobbiamo aspettarci qualche colpo di scena?

Da quel che mi dicono è già con un piede e mezzo in nerazzurro, convinto dal progetto tecnico, dunque escludo possibili coup de théâtre. Non a priori, però, dato che tutti noi ben conosciamo quelle leggi che regolano il calciomercato.

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