Lazio-Napoli, Editoriale di Gianfranco Piccirillo

Lazio-Napoli, Editoriale di Gianfranco Piccirillo, il punto post gara. Cade ancora Gennaro Gattuso

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Lazio-Napoli:Le ultime gare ben giocate dal Napoli e poco brillanti della Lazio, a prescindere dai risultati, avevano convinto molti che la squadra di Gattuso potesse fare un solo boccone di quella di Inzaghi. Non è stato così, anzi è stato l’esatto contrario e non solo perché gli infortuni e la squalifica di Insigne hanno privato Gattuso dei tre migliori attaccanti, ma anche perché non hanno convinto le scelte di escludere inizialmente Manolas, Demme ed Elmas contro una Lazio ben strutturata ed organizzata in tutti i reparti, nonostante le defezioni dell’ultimo momento di Acerbi e Correa. A beneficiare dell’assenza nel primo tempo del difensore greco è il torrese Scarpa d’oro, Ciro Immobile, che prima manca il gol di piede, liberandosi però facilmente in area e poi conclude in porta con un colpo di testa, bello ma senza subire contrapposizioni da Maxsimovic, che finisce alle spalle di Ospina, titolare stranamente anche stasera. Il Napoli riesce ad impensierire il suo ex portiere Reina solo con Ruiz e Zielinski, mentre Petagna , Politano e Lozano si esprimono ad un ritmo basso ed inconcludente, penalizzati oltre che dagli stessi citati prima anche dalla pessima gara di Rui, Di Lorenzo e Bakayoko.

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Se consideriamo pure l’infortunio di Koulibaly nel primo tempo, che lo costringerà ad uscire ad inizio ripresa proprio per Manolas e quello di Lozano che nel secondo tempo è sostituito addirittura dal redivivo Malcuit, ma soprattutto la migliore organizzazione tattica della Lazio non meraviglia che giunga invece del pari il raddoppio di Luis Alberto dopo un grave errore di Rui e su assist di Immobile, che in questa gara emerge nettamente come migliore in campo. A nulla servono gli ingressi di Elmas, Ghoulam e Lobotka in un centrocampo che viene sovrastato da quello della Lazio, che può permettersi di fare uscire Immobile nei minuti finali. Insomma è stata una gran brutta partita del Napoli, che passa troppo facilmente da essere bello, concreto e pungente in alcune gare a remissivo, lento ed inconcludente in altre come questa, un fatto che allontana per il momento le ipotesi di una squadra protagonista nella lotta al vertice del campionato italiano. In queste condizioni piuttosto sarà difficile battere pure il derelitto Torino nell’ultimo impegno di questo terribile 2020, che ha avuto un sussulto mercoledì 17 giugno per due avvenimenti, la conquista della coppa Italia del Napoli e la mia vittoria nella sala operatoria del Monaldi contro un avversario ben più difficile della Juventus di Sarri.

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