“Fino all’ultimo indizio”, trama e recensione


<em>Fino all’ultimo indizio – 1990. Il vice sceriffo Joe Deacon (Denzel Washington) si ritrova dopo diversi anni dalla contea di Kern in California a Los Angeles, dove si indaga su alcuni omicidi seriali di giovani ragazze con i quali ha già avuto a che fare. Vinta ogni diffidenza il detective Jimmy Baxter (Rami Malek) decide di avvalersi del suo ausilio per venirne a capo. Salta fuori un sospettato misterioso (Jared Leto), informatissimo sui crimini che avvengono, che i due vorrebbero inchiodare: al di là dell’innocenza o della colpevolezza di quest’ultimo troveranno però pane per i loro denti.

“Fino all’ultimo indizio”- Recensione

Il titolo originale “The little things”, che riprende una battuta cruciale di Joe Deacon, viene trasformato in un corrispettivo italiano come al solito molto meno brillante ed emblematico. John Lee Hancock scrive, dirige e produce questo thriller dai toni marcatamente noir, il cui progetto risale a trent’anni fa ed è passato attraverso i rifiuti illustri di Steven Spielberg e Clint Eastwood.

Il film può contare su ben tre attori notevoli, dei quali Washington porta a casa il compito in scioltezza, Malek viene ingabbiato in un personaggio limitato da tanti, troppi silenzi e Leto si vede assegnato il carattere meglio disegnato e più interessante (che gli è valso anche una nomination agli ultimi Golden Globes). Veste infatti i panni del sospettato brillante, che gioca con chi vorrebbe arrestarlo il prima possibile e dimostra di potergli tenere testa facendosene beffe. Washington si prodiga in una trasformazione fisica per rendere i fantasmi del passato di Deacon, che alla fine riemergono chiaramente. Mentre dei tormenti di Baxter veniamo a sapere molto meno, dovendoci accontentarci di vedere sgonfiarsi la sua sicumera giovanile al cospetto di un collega molto più esperto.

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Lodevole la scelta di optare per un finale non banale e fuori dal classicismo fortemente anni Novanta che pure la fa da padrone ma ci si aspettava sicuramente qualcosa di più dalla parte finale dell’intreccio. Che tra l’altro attribuisce al detective Baxter alcune scelte discutibili e difficilmente spiegabili, così come giustifica in maniera approssimativa a più riprese il modo in cui Deacon rimane indietro.

La  ricostruzione storica apporta il suo fascino anche se succede molto meno di quello che ci si aspetta man mano che la visione avanza, specie dopo una prima sequenza che prometteva ben altro. Si tratta però di una scelta ben precisa di Hancock, che punta tutto sulla psicologia dei personaggi ottenendo un risultato che non convince fino in fondo.

“Fino all’ultimo indizio” è disponibile per il noleggio a partire dal 5 marzo 2021 sulle piattaforme Prime Video, Apple Tv+, YouTube, Chili, Infinity e Sky Primafila.


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