Al via oggi la conferenza sul clima voluta dal presidente americano Joe Biden

È iniziata oggi, nella ricorrenza della Giornata mondiale della Terra, la conferenza sul clima, organizzata e patrocinata dal presidente degli Stati Uniti d’America Joe Biden. Quaranta sono i leader mondiali invitati al summit, oltre ad inviati delle Nazioni Unite, rappresentanti di organizzazioni a tutela dell’ambiente e del pianeta e a capi di aziende. L’evento, intitolato Leaders Summit on Climate, è specificamente indirizzato alla lotta ai cambiamenti climatici. Nel corso della conferenza, il presidente Biden ha reso nota la strategia messa a punto dalla sua amministrazione a favore dell’ambiente e per contrastare il cambiamento climatico. L’obiettivo è quello di dimezzare le emissioni rispetto al 2005 entro il 2030, dimostrando, almeno nelle intenzioni, un cambio di rotta considerevole rispetto alla passata amministrazione, defilatasi dagli accordi di Parigi del 2015, e un maggiore impegno rispetto alla presidenza di Barack Obama che si prodigò per una riduzione al di sotto del 30%. Biden ha sottolineato come il tempo a disposizione per agire non sia molto e come il mondo non abbia più scelta, rimarcando che le nazioni del mondo devono cooperare per la salvaguardia ambientale. La vicepresidente Kamala Harris ha poi ricordato come nessun Paese sia immune e l’importanza di “agire insieme” per la salvaguardia del pianeta.

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Gli impegni presi dai leader internazionali

L’iniziativa di Biden risulta tanto più degna di nota dal momento che è riuscito a coinvolgere i capi di stato russo e cinese, nonostante le relazioni tese degli ultimi giorni. Il presidente cinese Xi Jinping ha ribadito l’impegno cinese alla neutralità carbonica entro il 2060 e come sia necessario realizzare un’economia sostenibile per le generazioni future, mentre Vladimir Putin ha affermato che lo sviluppo globale dovrà essere non solo verde ma anche sostenibile e teso contrastare povertà e disuguaglianze.

Il primo ministro inglese Boris Johnson ha annunciato che il mondo dovrà dimostrarsi “serio” negli impegni presi per l’ambiente e per il contrasto ai cambiamenti climatici e come il rinnovato impegno statunitense sia un fattore capace di segnare una “svolta”.

Molti sono stati gli impegni presi dei vari capi di stato presenti. Il primo ministro canadese Justin Trudeau ha comunicato che il Canada è pronto a ridurre le emissioni del 40-45% entro il 2030. Narendra Modi, primo ministro dell’India, ha sostenuto che il suo paese sta facendo la sua parte nella lotta al cambiamento climatico e ribadito l’importanza di promuovere collaborazioni nel rispetto dell’ambiente, prendendo ad esempio il partenariato India-Stati Uniti per l’Agenda 2030 per il clima e l’energia pulita. Yoshihide Suga, primo ministro giapponese, ha annunciato che il suo paese si impegnerà a ridurre le proprie emissioni del 46% rispetto ai livelli del 2013.

Da parte europea, i leader di Francia e Germania, Emmanuel Macron e Angela Merkel, hanno ribadito come sia giunta l’ora di cambiare il mondo in cui viviamo e la necessità di agire per assicurare una “giustizia sociale e climatica”. Nella giornata di ieri, tra l’altro, l’Unione europea ha raggiunto un accordo per la riduzione delle emissioni di gas serra nell’atmosfera del 55% entro il 2030.


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