Azeglio Vicini, l’uomo che ha sposato i colori azzurri, un pezzo importante del nostro calcio, un allenatore che ha vissuto una vita al servizio della patria.
Azeglio Vicini: Sono passati anni, tanti anni ma quella ferita resta ancora aperta. Le notti magiche di Italia 90, come cantavano Bennato e Gianna Nannini ci fecero sognare ad occhi aperti fino alla semifinale dello Stadio San Paolo di Napoli. Claudio Paul Caniggia, una frittata di Zenga in uscita, i calci di rigore, le parate di Sergio Javier Goycochea e trionfo di Diego Armando Maradona. Le Notti magiche divennero una sorte di incubo, con l’Italia che si consolava nella finalina di Bari contro l’Inghilterra. Un peccato, anche perche’ quella nazionale era davvero fortissima trascinata da Salvatore Schillaci e da una difesa di ferro. Vicini e’ stato un calciatore che ha indossato le maglie di Brescia e Sampdoria e Vicenza, un mediano per essere precisi ma che da allenatore ha quasi sempre sposato i colori azzurri.
Una parentesi con il Brescia e poi la nazionale Italiana, dall’Under 23, passando per l’Under 21 fino alla prima squadra. Una avventura iniziata nel lontano 1975 e terminata nel 1991. Se la prima squadra gli ha fatto assaporare la vittoria, stessa cosa per la nazionale Under 21 con un argento ed un bronzo nei campionati europei del 1984 e del 1986. Purtroppo per lui la sua avventura in azzurro si e’ conclusa con la mancata qualificazione agli europei del 1992, un allenatore che ha dato tanto alla nazionale, una carriera che avrebbe meritato di alzare almeno un trofeo, forse anche quello piu’ importante perche’ oramai la strada era di quelle giuste. Ha allenato anche il Cesena e poi l’Udinese, un allenatore, anzi un CT sempre al servizio dei colori azzurri. È poi stato presidente del settore tecnico della FIGC, venendo sostituito da Roberto Baggio nell’estate 2010 ed adesso riposa nel cimitero di Cesenatico, un grande personaggio del calcio Italiano.
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