Il Tempio di San Michele sul Monte Faito, precisamente sulla vetta del Molare, a 1443 metri su livello del mare. E’ ritenuta meta di pellegrinaggi, luogo di devozione non solo verso San Michele ma anche verso San Catello e Sant’Antonio che del tempio furono i fondatori.
Il poeta Ettore Cozzani descrive il luogo come una funivia fulminea:” da lassù l’arcano ci si rivela; una complessa e concorde composizione di bellezze”.
FONTI.
Vi sono alcune fonti sui pellegrinaggi a questo Santuario. La più antica risale all’anno 950, scritta da un monaco francese di nome Bernardo, reduce della Terra Santa. Egli si propose di visitare i tre più celebri Santuari dedicati a San Michele: quello sul Gargano , quello sul Monte Aureo e quello sul Monte San Michele in Normandia.
La seconda fonte la ritroviamo nell’elogio di Sant’Antonino scritto dall’Anonimo Sorrentino nel IX secolo. Sulla vetta del Molare si celebrava giornalmente la S. Messa nel Santuario di San Michele e giungevano pellegrini dalle vicine e lontane regioni per richiedere grazie o per ringraziare il Santo.
Una terza notizia risale al 1110 e si trova in una bolla dell’Arcivescovo Barbato di Sorrento, il quale nell’ordinare Vescovo di Stabia il presbitero Guglielmo, gli concesse il possesso dell’illustre chiesa di San Michele.
Ci fu un incendio nel 1818 che causò notevoli danni alla statua per effetto di un fulmine e la zona fu in seguito infestata da briganti , e ciò concorse a far diradare i pellegrini.
La statua fu restaurata nel 1862 trasportata nella Cattedrale di Castellammare dove tuttora si venera .
Il 31 gennaio 1937 il nuovo vescovo Mons. Federico Emanuel fondò un comitato incaricato della ricostruzione del tempio, affidando la presidenza al Comm. Amilcare Sciarretta, funzionale della Banca d’Italia. Lo scoppio della seconda guerra mondiale fece ritardare la ricostruzione della struttura. Il 24 settembre dell’anno Santo 1950 , Mons. Emanuel inaugurò la Chiesa con la presenza di militari, civili e politiche di Napoli e di Castellammare.
STRUTTURA.
Appena si raggiunge il Santuario troviamo tre sculture bronzee che rappresentano San Catello , San Michele Arcangelo e Sant’Antonio. La facciata della Chiesa è ricoperta di pietra grigia costituita da un’ingresso in porte di legno, quando si entra all’interno troviamo un’unica navata e sul fondo sull’altare la statua in legno della figura di San Michele. Fu benedetta da Papa Pio XII, nel 1992 venne arricchita con spada, diadema e scudo realizzati in argento.