Antonino era un monaco benedettino, che visse a Sorrento fra i secoli IX e X. Giunse a Stabia con un gruppo di profughi ed apprese dal vescovo Catello la dottrina per la santità di vita. In quel tempo Napoli era sotto il dominio dei longobardi. Seguendo gli insegnamenti di San Gregorio Magno, di San Benedetto, trasmisero nei cuori dei profughi la fiducia nella divina giustizia, diffondendo la santità del lavoro. San Catello e Sant’Antonino salivano sul Monte Aureo per pregare, dove apparve San Michele che richiese di innalzare un piccolo oratorio sotto il suo nome. Sorse un Tempietto in legno che ogni giorno risuonava delle lodi di Dio e del suo Arcangelo e divenne meta di forestieri. Il Monaco Antonino costruì anche un oratorio a Sorrento, in onore di San Martino, con le proprie mani ne scolpì le porte e divenne abate del Monastero di Sant’Agrippino.