Batman, Robin e Wonder Woman si recano alla fortezza della Solitudine per il compleanno di Superman. Tuttavia l’Uomo d’Acciaio è in uno stato catatonico. Inoltre una misteriosa pianta ha avviluppato il suo petto. Si tratta della Clemenza Nera, un parassita alieno che si nutre dei pensieri dell’ospite. Dopo aver mandato in coma l’ospite, crea un mondo ideale per impedirne il risveglio. I tre cercano di liberare il loro compagno senza cadere preda della pianta aliena.
Scritta da Alan Moore e disegnata da Dave Gibbons, quest’opera si metto subito in risalto per un elemento molto preciso: l’esaltazione dell’umanità del supereroe dal mantello rosso. Infatti Superman, di solito, viene, o meglio veniva, presentato solo come il più potente dei Supereroi. O comunque la sua parte umana era solo la controparte super eroistica.
In questo fumetto, pubblicato nel 1985, viene presentata anche la voglia di normalità di Superman. Kal-El, infatti, sogna di vivere una vita normale con moglie, figlio e i suoi genitori Kryptoniani ancora vivi. Secondo Moore in questo modo, privando l’Uomo d’Acciaio di tutte le caratteristiche praticamente semi divine, lo si rende più vicino agli uomini. Tutto questo è sottolineato fina dal titolo. Infatti i tre compagni di Superman portano dei regali e discutono su cosa Superman possa farsene. Infatti cosa regali all’uomo che, in teoria, ha già tutto quello che vuole? Con ques’opera Alan Moore continua l’opera di umanizzazione dei supereroi della Silver Age, rendendoli più umani. Non a caso fra questo Superman e il Dottor Manhattan ci sono molte analogie.
La narrazione si alterna fra il mondo reale dove Batman, Robin e Wonder Woman cercano di salvare Superman e il mondo del sogno creato dalla pianta. Da notare come, ben presto, il sogno di Kal-El, si trasformi ben presto in un terribile incubo. Il fumetto è stato adattato per il secondo episodio della serie animata Justice League Unlimited. In questa versione non compare Robin, le cui battute sono date principalmente a Wonder Woman.
Curiosità: il Robin presente in questa storia è Jason Todd, ovvero il secondo Robin dopo l’abbandono di Dick Grayson. Todd lascerà i panni di Robin nel 1989 nell a storia “Una morte in famiglia”
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