Il Castello Baronale è un bene culturale della città di Acerra, oggi sede della Biblioteca Comunale, del Museo Civico e della Civica Scuola di Musica.
In questo luogo vi erano antiche rovine di un teatro romano su cui i Longobardi edificarono il castello nell’ 826. Distrussero questo complesso nell’ 836, ma le cause sono ancora sconosciute.
In seguito a dei lavori di ricostruzione, divenne proprietà del conte d’Aquino fino al XIII secolo, dove alloggiò anche Manfredi di Svezia.
Secondo la testimonianza di un documento del 1255, gli abitanti di Acerra erano i vassalli dell’arcivescovo. Il castello divenne bottino di guerra del conte Roberto di Sanseverino.
La proprietà passò a Gurello Orilia, conte di Acerra, che fece rinforzare le mura del castello.
Nel 1421 Alfonso d’Aragona sfidò gli acerrani, guidati dal capitano Attendolo Sforza, ma fallì nel tentativo di conquistare l’invincibile fortezza.
La città di Acerra venne chiamata in causa nella Congiura dei Baroni ed in seguito sede di conquista da parte del re Ferrante. Il complessò passò alla famiglia de Cardenas, in cui si celebrarono le nozze tra Maria Giuseppa de Cardenas e Francesco Pignatelli, principe di Strongoli.
Il Ciollaro descrive la struttura << negli aspetti di un palazzo baronale più che un castello vero e proprio>>.
Un’antica fortezza in opus reticulatum che fu ripristinata durante il 1706 inserendo degli accessi al di sopra delle mura. La sua costruzione originaria era circondata da un ampio fossato e disponeva di un ponte levatoio mobile; oggi, invece, vi è un passaggio stabile costruito su archi in muratura.
Ancora oggi nel castello vi è una pavimentazione risalente all’epoca dei Cardenas e dei Pignatelli.
Il castello è costituito di due piani con la base di forma rettangolare e all’ingresso due pilastri di pietra arsa che fino a poco tempo fa presentava i segni degli anelli dell’antica catena feudale.