13 Dicembre, da piccola avevo paura di Santa Lucia

Da bambina, quando la domenica mattina andavo in chiesa per partecipare alla “Messa dei Bambini” ciò che mi terrorizzava maggiormente, oltre al “Cuore di Gesù”, era il quadro di Santa Lucia.

Il fatto che reggesse degli occhi con una mano mi faceva orrore. Neanche il cero davanti riuscivo ad accenderle.

Letterina a Santa Lucia

Poi scoprì che Santa Lucia in realtà “era brava”. Era lei che portava i doni ai bambini del Nord Italia.  I miei cugini bresciani scrivevano la letterina a Santa Lucia. A me, invece, i doni li portava la Befana. Dovevo attendere molto più tempo rispetto ai miei cugini.

Quella dei bambini del Nord mi sembrò una gran fortuna. Potevano godersi di più i giochi che ricevevano in dono dal momento che di lì a poco sarebbero arrivate le festività natalizie e avrebbero avuto tutto il tempo per giocare. Io, invece, non solo dovevo aspettare molti più giorni per ricevere i doni, ma li ricevevo all’ultimo giorno, quando poi all’indomani sarei dovuta ritornare a scuola.

Tra l’altro, se proprio devo dirla tutta, anche la Befana mi faceva paura. Guai a restare sveglia durante la notte a cavallo tra il 5 ed il 6 Gennaio. Qualora se ne fosse accorta,  mi avrebbe lasciato solo carbone. Nessun giocattolo.

Come una sorta di maledizione però, ogni anno, proprio quella notte, a prender sonno non ci riuscivo proprio. L’idea di poterla vedere entrare in casa senza che lei potesse accorgersene era più forte di me. Da un lato il desiderio di vederla, dall’altro la paura che si potesse amareggiare per la mia insolenza. “La scopa in testa ti arriva se si accorge che sei sveglia” mi dicevano, ma io, furtiva, restavo sveglia a sbirciare da sotto le coperte.

Quante paure!

Poi, ho scoperto che la Befana non esiste. Un’altra paura inutile.

Santa Lucia è brava, la Befana non esiste. Alla fine il mondo mi sembrava un bel posto, fino a quando non è arrivata la moda dello Schiaccianoci, il celebre soldatino che arriva dalla Turingia.

Con l’arrivo delle festività natalizie non c’è negozio di oggettistica che non esponga Schiaccianoci di tutte le dimensioni e colori. Piace a tutti, tranne a me. Ne sono letteralmente terrorizzata, soprattutto dai modelli che muovono la bocca e oscillano le braccia, ma quest’anno, alla soglia dei 50 anni, ho voluto mettere da parte anche quest’altra inutile paura e sono andata a comprare un piccolo Schiaccianoci che ho appeso ad un ramo del mio albero di Natale.

L’ho messo al centro dell’albero, all’altezza del mio cuore, forse per farmi perdonare o forse soltanto perchè, desidero mandar anche l’ultima delle mie inutili paure ed attendere l’arrivo del nuovo anno con una luce nuova negli occhi.

 

(di Maria Pia Nocerino)

 

 

 

 

 

 

 


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