“Miss mia cara Miss, nu cuoppo allesse io divento per te” – cantava Totò lasciando intendere che dinanzi alla bellezza di una donna rischiava di perdere vigore, di rammollirsi proprio come fa un “cuoppo” (cono di carta) quando viene a contatto con il caldo delle castagne. Anche nel recente film “Benvenuti in Casa Esposito” durante una lite tra due donne di diversa estrazione sociale viene fuori l’espressione “Cuoppo allesse”. A spiegarne simpaticamente il significato, nella scena in questione, è l’attore napoletano Salvatore Misticone (qui trovate la nostra intervista).
“Sì nu cuoppo allesse”, cosa significa?
‘O cuoppo allesse è il cartoccio delle castagne, il foglio di carta ripiegato in forma conica nel quale vengono vendute per strada le castagne bollenti. Un modo gustoso di riscaldarsi le mani durante le fredde giornate invernali.
Ma se Totò aveva dato una certa dignità all’espressione, essa in realtà è un modo per apostrofare una donna che non eccelle in femminilità ed in bellezza. È, dunque, un’espressione dispregiativa. Ma perchè una donna sgraziata viene associata ad un cartoccio di castagne? Semplice! Perchè il cartoccio, al contatto con il caldo delle castagne, perde la sua forma conica, quella perfetta, e si deforma, proprio come una donna dalle forme poco armoniche.
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