Chi era Elio Fiorucci? L’imprenditore – stilista, nasce il 31 maggio 1935 a Milano, fin da giovane s’inserì nel mondo della moda, infatti, a 17 anni collaborava nel negozio di pantofole del padre al centro della sua città natìva. successivamente aprì un suo negozio, sempre al centro nel 1967, immettendo sul mercato le novità londinesi e statunitensi.
Fiorucci diviene a partire dagli anni ’70 un marchio internazionale, divenendo un must, senza convenzioni per i giovani. Ciò che magari ce lo ricorda o ricorda soprattutto le generazioni femminili fu il marchio il cui logo raffigurava “due angioletti“, un’immagine vittoriana reinterpretata dall’architetto Italo Lupi.
Si iniziò ad avere una diffusione a larga scala per l’abbigliamento, che ben presto si estese agli accessori e a tante altre cose, fra cui arredi e accessori scolastici, come avverrà nel secondo negozio, aperto grazie al successo nel 1974, sempre a Milano, in una formula tutta rivoluzionaria: tre piani fra abbigliamento, profumi, scarpe, accessori e complementi di arredo.
Il successo non finisce qui. Aprirà negli anni successivi uno store a Londra, New York, con l’aiuto della vena artistica di Ettore Sottsass, Andrea Branzi e Franco Marabelli. Andy Warhol sceglie una sua vetrina per lanciare “Interview“, il suo famoso e rivoluzionario giornale.
Ma raggiunto l’apice, realizza il suo sogno e apre un magazzino a Los Angeles nel quartiere di Beverly Hills.
Il suo stile, alternativo, dai colori fluo, stampe con angeli e cuori, amato dalle nuove generazioni soprattutto quella dei cosiddetti “paninari” e dei “pariolini” romani (da Parioli quartiere di Roma), ex hippie. Dal 1981, la collezione viene integrata con stampe della Disney, poi nasce il primo jeans stretch, aderente e molto sensuale e femminile.
A 15 anni dalla nascita del marchio, si festeggia a Ny allo studio 54, con star d’eccezione, allora ancora agli inizi come Madonna. Fu il primo marchio, successivamente a firmare una linea d’occhiali, che poi si occuperà dello style della Giulietta Alfa Romeo, nel 1981 uscirà il libro “Fiorucci the book“, di A. Harlin Quist Book, con la collaborazione della giornalista Eve Babitz, una full immersion nel mondo Fiorucci e le singolari personalità che lo popolano.
Con l’uscita del film “Flashdance“, verrà lanciata la “moda palestra“; poi, aprirà uno store a Parigi e Oliviero Toscani, per il giornale “Moda” realizza un reportage, lanciando la moda del carnet, (adatta ad ogni esigenza). Sempre 1984, esce la collezione di figurine. Firma una licenza italiana con la Wrangler maschile, battezzata “Classic Nouveau“; inventa il casual wear, nostalgico verso la moda americana degli anni ’50.
Il marchio Fiorucci viene acquistato dalla società giapponese Edwin International e continuano le numerose collaborazioni anche con Baci Perugina, EuroFly, Superga, Oviesse, Ikea, radio e mostre. Nella Milano FreeStyle, il marchio viene scelto come simbolo dalla Camera Nazionale della Moda Italiana. Nel 2001 Elio, termina la collaborazione.
Nel 2005 esce il libro “Fiorucci Story“, nasce il jeans “Buffalo“, nel 2009 nasce la collezione per la casa “Fiorucci Home Collection“.
Insomma, Elio Fiorucci ha saputo dimostrare come da un negozio di pantofole, con creatività, bravura ed entusiasmo si possano creare grandi cose, si possa divenire punto di riferimento delle nuove generazioni, si possa rimanere nella storia.
Elio Fiorucci si è spento il 20 luglio 2015 a causa di un malore nella sua casa. Ciao genio del pop.
Addio Elio, grazie per essere stato sempre dalla parte dei giovani, grazie per le tue creazioni, grazie per averci messo tutto l’amore.