Napoli: Vittoria a Venezia e occhiolino al tricolore
Napoli: Gli azzurri di Luciano Spalletti rispettano il copione e vincono a Venezia e si siedono al tavolo scudetto. Sarà un finale di campionato bellissimo:
Napoli:La squadra di Spalletti dopo la sosta e la vittoria del Milan nel derby era chiamata a vincere in laguna per rientrare nella corsa scudetto, ma nel primo tempo, pur dominando la gara, sostanzialmente delude. Il Venezia, infatti, pressa molto, soprattutto quando il Napoli deve iniziare il possesso palla, ma la squadra partenopea lo fa sempre troppo in modo orizzontale. Lobotka lotta per trovare spazi, ma il tecnico Zanetti ha saputo limitarlo con Crnigoj, che segue lo slovacco, il quale ha bisogno dell’aiuto delle fasce esterne per poter allargare il gioco, ma sia Insigne che Politano non si esprimono con la qualità necessaria. Forse gli esterni del Napoli giocano troppo alto, perché ogni volta che Lobotka e Ruiz hanno palla non hanno nessun ai lati cui passare palla, e i tiri di Zielinski ed Insigne sono solo due telefonate al bravo pipelet lagunare Lezzerini, e i brividi, richiamati dalla canzone vincitrice di Sanremo, vengono ai tifosi presenti nel piccolo stadio lagunare Penzo, solo con il legno esterno colpito da Osimhen, tornato titolare dopo il lungo infortunio. Il Venezia è bravo a coprire tutti gli spazi e nell’unica azione importante di ripartenza Okereke, dopo aver ostacolato Juan Jesus nettamente, per poco non trova la rete, con un tiro respinto da Ospina, preferito nuovamente a Meret, nonostante la papera commessa in nazionale. Insomma dopo il primo tempo appare netta l’esigenza di accendere il gioco con le giocate del folletto belga o almeno il dinamismo di Elmas, considerando le indisponibilità di Ounas e Lozano, mentre finalmente in settimana torneranno a Napoli Anguissa e Koulibaly dalla Coppa d’Africa, reduci da finalina e finalissima.
Nella ripresa però prima dei cambi c’è la seconda parata di Ospina, lo scontro tra l’arbitro e un calciatore del Venezia, che procura ad entrambi due ferite, curate dai sanitari sul campo, e soprattutto il traversone molto preciso di Politano per la testa di Osimhen, che torna a segnare con la maglia del Napoli, peraltro in una giornata importante per operare un’ulteriore rimonta in classifica. Zanetti comincia il walzer delle sostituzioni, inserendo prima l’attaccante Henry, e poi Brusio ed Aramu, tutti calciatori che hanno dimostrato di essere importanti nell’economia del gioco offensivo della squadra veneta, almeno nelle gare precedenti.
Il Venezia prova in effetti a reagire, ma è Zielinski il calciatore più pericoloso in campo, beneficiando degli spazi, che inevitabilmente divengono più ampi per il Napoli, che finalmente comincia ad esprimere un calcio più pungente, rispetto a quello asfittico del primo tempo. Spalletti preferisce aspettare l’ultima parte della ripresa prima di effettuare le scelte perché la sua squadra controlla abbastanza bene la gara e il tecnico non vuole guastare gli equilibri, considerando anche i pericolosi precedenti e comunque Mertens ed Elmas, tanto agognati nel primo tempo sono chiamati a sostituire Insigne e Politano in un Napoli, che con la permanenza in campo dell’attaccante nigeriano diventa ancora più a trazione offensiva, nonostante il vantaggio. Quindi ancora una volta Spalletti sorprende nelle scelte, rischiando comunque di alterare qualche meccanismo nell’ultima parte della gara perché Zielinski assieme a Mertens ed Osimhen non assicurano una grande copertura contro un Venezia, che seppure con poca continuità offensiva, prova a cercare il pareggio. Le uscite di Osimhen e Zielinski poco prima del lungo recupero, a beneficio di Petagna e Ghoulam, che secondo molti è un sosia del vincitore del festival canoro Italo egiziano Mahmood, confermano che la squadra andava registrata in fase difensiva, per evitare sofferenze eccessive nella gestione di una trasferta, che era giustamente temuta per i risultati ottenuti dai lagunari contro avversari dello stesso livello del Napoli. Nel recupero c’è l’espulsione di Ebuehi, lo stesso che si era scontrato con l’arbitro, per un brutto fallo su Mertens, segnalata dal var, ma anche in dieci il Venezia riesce a rendersi pericoloso con Henry, che impegna Lezzerini, fino però a subire il raddoppio con una bella azione combinata tra lo stesso folletto belga e Petagna, che ribadisce in rete la palla, respinta da Lezzerini. Insomma il Napoli archivia la pratica con il classico punteggio secco e si prepara ad affrontare la capolista Inter la prossima giornata in un campionato, diventato nuovamente avvincente, anche per merito di un Milan, pure tornato pienamente in corsa dopo la vittoria nel derby.