Il premier Mario Draghi nel suo intervento al Senato. “L’Italia è pronta a fare di più, sia attraverso le principali organizzazioni umanitarie attive sul luogo, sia con donazioni materiali. Per assicurare soccorso e assistenza alla popolazione ucraina. è stato dichiarato uno stato di emergenza umanitaria, che durerà fino al 31 dicembre e che ha esclusivamente lo scopo di assicurare il massimo aiuto dell’Italia all’Ucraina. È un impegno di solidarietà, che non avrà conseguenze per gli italiani” – spiega il premier.
“La pace non è così scontata”
“L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia segna una svolta decisiva nella storia europea. Negli ultimi decenni, molti si erano illusi che la guerra non avrebbe più trovato spazio in Europa, che gli orrori che avevano caratterizzato il Novecento fossero mostruosità irripetibili, che le istituzioni multilaterali create dopo la Seconda Guerra Mondiale fossero destinate a proteggerci per sempre. In altre parole, che potessimo dare per scontate le conquiste di pace, sicurezza, benessere che le generazioni che ci hanno preceduto avevano ottenuto con enormi sacrifici”.
Mario Draghi: “L’Italia non intende voltarsi dall’altra parte”
Gli attacchi militari di questi giorni spostano la lancetta del tempo indietro di 80 anni. “Tocca fare delle scelte” – dice il Premier e aggiunge:
“L’aggressione premeditata e immotivata della Russia a un Paese vicino ci riporta indietro di 80 anni. Non è solo un attacco a un paese libero e sovrano ma un attacco ai nostri valori, alla democrazia e alle istituzioni che abbiamo costruito insieme. Ora tocca a noi tutti decidere come reagire e l’Italia non intende voltarsi dall’altra parte. L’eroica resistenza del popolo ucraino, del suo presidente Zelensky, ci mettono davanti una nuova realtà e ci obbligano a compiere scelte fino a pochi mesi fa impensabili. Tutta la mia solidarietà, quella del Governo e degli italiani al Presidente Zelensky, al Governo ucraino e a tutte le cittadine e cittadini dell’Ucraina”.
E ancora: “L’Italia farà di tutto per aiutare i paesi vicini nel dramma dell’impatto di questa migrazione. Possono contare sull’Italia”
Sulle risorse energetiche
“Il governo è al lavoro per mitigare l’impatto di eventuali problemi per quanto riguarda le forniture energetiche. Al momento non ci sono segnali di un’interruzione delle forniture di gas, ma è importante valutare ogni evenienza, visto il rischio di ritorsioni e di un possibile ulteriore inasprimento delle sanzioni”, ha detto il Premier Mario Draghi – “La diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetico è un obiettivo da perseguire indipendentemente da quello che accadrà alle forniture di gas russo nell’immediato. Non possiamo essere così dipendenti dalle decisioni di un solo Paese. Ne va anche della nostra libertà, non solo della nostra prosperità“.