“Il ritratto del duca”, trama e recensione


“Il ritratto del duca” – Nella Newcastle del 1961 vive il sessantenne Kempton Bunton (Jim Broadbent), drammaturgo senza successo che col suo lavora esorcizza la morte della figlia diciottenne. Ogni giorno che passa protesta con la moglie Lilya (Helen Mirren) ma anche contro le ingiustizie alle quali chi governa non pone rimedio. Nel frattempo non riesce a trovare un lavoro serio e in casa sua i soldi scarseggiano. La situazione lo condurrà quindi al furto del ritratto del Duca di Wellington dipinto da Goya, conservato presso la National Gallery. Come riscatto Kempton pretenderà una somma di denaro da destinare agli anziani.

“Il ritratto del duca”, recensione

Era il lontano 4 settembre 2020 quando “Il ritratto del duca” veniva presentato fuori concorso alla Mostra di Venezia. Soltanto adesso arriva nelle nostre sale la storia vera di Kempton Bunton, una commedia dal classico umorismo inglese, che graffia con eleganza e tratta con mirabile leggerezza temi anche di un certo spessore come la morte e l’ingiustizia sociale. Roger Michell a ventitré anni di distanza da “Notting Hill” si conferma grande autore di livello internazionale. Sa come mettere insieme e gestire contenuti importanti, atmosfere appropriate al genere di cui si occupa, messa in scena di qualità e ottimi attori, che in questo caso rispondono in primis al nome di Helen Mirren e Jim Broadbent.

Quest’ultimo dà vita ad un protagonista delizioso, in guerra ogni giorno contro la moglie e contro ciò che non va nel mondo attorno a lui. La stessa passione ce la mette nei drammi che scrive e nel mantenere sempre vivo il suo senso dell’umorismo. Ecco perché lo spettatore lo prende in simpatia dal primo fotogramma e la cosa non cambia quando si rende complice del furto del celebre quadro. Nessuno ascolta né risponde alle sue denunce sociali ed ecco che, solo e disperato, pur di non arrendersi passa dalla parte sbagliata. C’è l’uomo Kempton Bunton al centro di tutto più di ciò che fa, più del suo entrare e uscire dal carcere. Per forza di cose il talento della Mirren si deve invece sprigionare in maniera meno vistosa, dietro al vissuto doloroso della sua Lilya.

Il gran lavoro di sceneggiatura di Richard Bean e Clive Coleman disegna con cura e maestria personaggi che attraversano eventi mai sovraccarichi di pathos, in una mossa che si rivela determinante e vincente. Al pari di un buon ritmo e di un accompagnamento musicale raffinato. Il risultato finale ci consente di ridere anche sui drammi e di emozionarci quanto basta senza retorica.

“Il ritratto del duca” è sbarcato nelle sale italiane a partire dal 3 marzo 2022.

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