Gianluca Zambrotta, quella carta chiamata Jolly
Gianluca Zambrotta è stato il classico calciatore che si può definire come utile come un ombrello in caso di pioggia. Un uomo universale, dove lo mettevi la giocava e lo faceva anche bene.
Como e Bari esterno offensivo poi piano piano inizia a diventare un terzino. Uomo di corsa, uomo di corsia e di spinta ed ogni tanto pizzicava nelle difese avversarie. Ha vinto da protagonista il Mondiale del 2006 segnando anche un importante goal contro l’Ucraina ai quarti di finale del torneo. Ha vinto molto nel corso della sua carriera ed ha indossato maglie di prestigio. Juventus, Milan e Barcellona. Ha poi concluso la sua avventura da calciatore in Svizzera alla corte del Chiasso.
Come correva Zambrotta. Certo che se un giovane calciatore si affacciasse adesso nel mondo del calcio, dovrebbe prendere il buon Gianluca come esempio assoluto. Un modo perpetuo importante, eleganze e bravissimo nella fase sia offensiva che difensiva. Sinistra o Destra non importava perchè lui giocava lo stesso benissimo come succede adesso per molti terzini del calcio attuale. Una saetta quando partiva palla al piede andando ad incendiare la sua corsia con le sue cavalcate trionfali.
Tanti premi individuali per questo calciatore e tantissimi trofei in bacheca. Non solo il mondiale ma anche tanti Scudetti e Coppe varie che fanno di Gianluca Zambrotta uno dei calciatori più importanti nella sua epoca ed uno dei più forti della storia del nostro campionato. Un DNA vincente per un Jolly, una carta pesante che faceva molta differenza quando arrivata sul panno verde.
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