“Settembre”, trama e recensione

“Settembre” – Il matrimonio tra la casalinga Francesca (Barbara Ronchi) e Alberto (Andrea Sartoretti) mostra la corda. Lui dedica il suo tempo libero al poker con l’amico Marco, lei sembra trascinarsi impassibile fino a quando non comincia a nutrire seri dubbi sul suo stato di salute. A quel punto in fatti Francesca sembra svegliarsi dal torpore, spalleggiata da Debora (Thony), la moglie di Marco. Il suo ginecologo Guglielmo (Fabrizio Bentivoglio) non si è mai ripreso dall’abbandono di sua moglie e si confida solo con Ana (Tesa Litvan), prostituta straniera che sogna una vita normale al fianco di Matteo (Enrico Borello). A completare l’intreccio il figlio di Francesca e Alberto, Sergio (Luca Nozzoli), che dispensa consigli a Maria (Margherita Rebeggiani) la quale sta cercando le sue prime esperienze sessuali.

“Settembre”, recensione

Debutto alla regia per Giulia Steigerwalt, già attrice e sceneggiatrice (tra l’altro del recente “Marilyn ha gli occhi neri” che abbiamo recensito qui), in un film corale che intreccia le vite di personaggi che si trovano tutti davanti a dei bivi importanti. Succede a tanti proprio nel mese di settembre, quando in un modo nell’altro si deve ripartire.

I pregi maggiori di questa opera prima sono il garbo e la misura di un racconto leggero, sincero e mai melodrammatico né didascalico. La sceneggiatura della stessa Steigerwalt è solida anche se certamente non imprevedibile, capace di tracciare sentieri che si fanno seguire con l’ausilio di dialoghi vivaci. Le immagini scorrono con una certa eleganza su binari classici seguendo anime gentili, ognuna con un suo spazio adeguato all’interno della narrazione.

Si rivela vinta anche la scommessa di accostare ad attori navigati tra i quali spicca Fabrizio Bentivoglio alcuni esordienti calati perfettamente nella loro parte. Una menzione speciale va riservata all’ennesima prova ricca di sfumature anche opposte tra loro di una brillante Barbara Ronchi. Per il resto sotto la lente di ingrandimento finiscono pezzetti di vita quotidiana, riflessioni sparse su conflitti nei quali risulta semplice allo spettatore identificarsi. La Steigerwalt non osa registicamente parlando ma incornicia con carattere i suoi spunti, mettendoli in scena nei dintorni di una Roma anonima cercando la poesia delle piccole cose. Cerca di colpire con la sostanza più che con la forma, con un’ironia di fondo che emerge da esistenze inquiete. Il suo prossimo film ci dirà meglio se il nostro cinema avrà trovato una nuova autrice.

“Settembre” è sbarcato nelle sale italiane a partire dal 5 maggio 2022.

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