Napoli – Percorro Spaccanapoli, una lapide sul muro che sovrasta l’antica bottega Sacco, mi incuriosice: è dedicata a Raffaele Sacco (1787-1872) l’ottico che nel 1835, insieme a Gaetano Donizetti, scrisse una delle canzoni napoletane più famose: Io te voglio bene assaje. Aveva un ritornello semplicissimo: Io te voglio bene assaje e tu non pienze a me! Io te voglio bene assaje e tu non pienze a me!. La cantavano tutti, ed ovunque, specialmente in compagnia.
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Io te voglio bene assaje
Fu la canzone regina della festa di Piedigrotta e persino il Cardinale di Napoli, chiese che quei versi, cantati dai fedeli addirittura nelle processioni religiose, fossero riadattati a testo sacro.
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Il grandissimo successo di Te voglio bene assaje fu considerato uno dei tre eventi più importanti a Napoli in quel periodo: gli altri due, la nascita della ferrovia Napoli-Portici, la prima in Italia, e l’illuminazione a gas delle strade cittadine.
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